Taranto e ilva:i politici siamo noi,il popolo.

Creato il 13 dicembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

Ennesima decisione del governo che sblocca di fatto il fermo dei prodotti minerali alle banchine dell’Ilva e rida’ la possibilita’, al gruppo genovese,di ripartire e caricare gli altoforni.
Qui in citta’ oramai l’aria di Legalita’ si fa pesante e le proteste ambientaliste sembrano non scalfire piu’ il “regime politico ” in atto.
La protesta ambientalista e’ vana forse,immersa nel fango dei decreti e messa al bando come risoluzione finale che apporti modifiche in corso negli spazi di trattative.
Allora il perbenismo attuale e l’educazione dei molti seguaci del dio “ambiente”,rischia di dover fare la voce grossa per attuare cambi di strategia in corsa.
Non avere piu’ voce in capitolo e’ sconfitta,nulla da dire e aggiungere piu’.
Non aver bloccato un processo di avvelenamento in questa citta’,dovra’ per forza di cose,non fermarsi solamente all’aspetto della forza dei decreti e della casta.
Qualcosa non ha funzionato.Dico io che la prima causa e’ la mancanza di politica e politici locali che,se avessero avuto potere,avrebbero potuto bloccare qualcosina fatta in parlamento o in commissioni.Avrebbero potuto almeno rappresentarci e zittire davanti all’Italia intera,i soprusi che hanno dettato tempi e modi contro la citta’ di Taranto.
Niente.Nulla.Vuoto.Dove sono?Dove erano?Ma chi poteva aiutarci?
Quando leggi di intercettazioni di quello e quell’altro,allora capisci di essere solo e di non avere peso politico a Roma.
Non avere un sindaco in prima fila nelle manifestazioni,nei cortei di protesta,e’ sinonimo di sfaldamento tra il popolo e la politica locale.
Chi ci rappresenta allora?Chi e’ il popolo?
Siamo noi,gli sconfitti dal potere,siamo noi che abbiamo lavori diversi dall’operaio ma che ci sentiamo anche noi operai?Siamo NOI?



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