I riti della Settimana Santa di Taranto sono un evento che si svolge nella città dall’epoca della dominazione spagnola e da questa, come si può facilmente vedere, riprendono soprattutto i costumi.
Nella Domenica delle Palme, le due principali confraternite di Taranto, (quella di Maria Santissima Addolorata e San Domenico e quella di Maria Santissima del Carmine), convocano i propri iscritti ed effettuano le “gare” (aste) per aggiudicarsi l’onore di partecipare alle due processioni.
I Perdoni (le Perdúne in dialetto tarantino) sono coppie di Confratelli che dal pomeriggio del giovedì escono ad intervalli per effettuare pellegrinaggi verso le principali chiese del Borgo Antico e del Borgo Nuovo dove sono allestiti i “Sepolcri”(altari della reposizione). Oltre i “Sepolcri” del borgo antico, visitano anche la chiesa di San Domenico per il saluto alla Vergine Addolorata prima dell’uscita della stessa per la processione notturna.L’abito tradizionale di rito si compone di: un camice bianco stretto in vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, pendenti sulla destra del camice; una cinghia di cuoio nero (rappresenta la frusta che colpì Gesù) attaccata in vita e fatta pendere sul lato sinistro del camice, due scapolari recanti rispettivamente le scritte ricamate “Decor” e “Carmeli” in seta blu chiaro; un cappuccio bianco con due forellini all’altezza degli occhi; un cappello nero con nastro blu chiaro, indossato in testa sul cappuccio o appoggiato sopra le spalle e guanti di pelle bianchi. I Perdoni portano inoltre una mazza, chiamata “bordone”, alta circa due metri che simboleggia l’antico bastone dei pellegrini in ricordo di coloro che si recavano a Roma per ottenere il perdono dei peccati.
I Perdoni sono scalzi e avanzano lentamente, questo lento incedere è chiamato in dialetto tarantino “nazzecata”; devono rientrare nella chiesa madre entro la mezzanotte del Giovedì, quando, dalla Chiesa di San Domenico del Borgo Antico, parte la Processione della Madonna Addolorata che percorre le strade della città per ritornare poi nella stessa chiesa di partenza. La statua della Madonna viene trasportata dai confratelli che indossano il vestito tradizionale composto da un camice bianco, un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, una cintura di stoffa nera bordata di bianco con quattro fasce, una mozzetta nera abbottonata sul davanti con una piastra di metallo raffigurante l’Addolorata, una corona di sterpi poggiata sul capo, guanti bianchi e scarpe nere con coccarde di nastro bianco.
La processione è accompagnata da marce funebri e vede al proprio interno diversi personaggi:
il Troccolante che apre la processione al suono della Troccola (la troccola è spesso usata in processioni religiose e altri eventi della tradizione popolare dell’Italia meridionale, in particolare nei riti della Settimana Santa durante la quale è abolito l’uso delle campane); le Pesare che rappresentano le pietre scagliate contro Gesù; la Croce dei Misteri; la Terza Croce; la Seconda Croce, La Prima Croce, il Trono, l’Addolorata. La Processione dell’Addolorata dura tutta la notte e si conclude il pomeriggio del Venerdì Santo, a quel punto ha inizio la Processione dei Misteri che, partendo dalla Chiesa del Carmine, porta in giro per la città le statue che simboleggiono la passione di Gesù.
La processione si compone di diversi elementi: la Troccola, il Gonfalone della confraternita, la Croce dei misteri, il Cristo all’Orto, la Colonna, l’Ecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sacra Sindone, il Gesù Morto, l’Addolorata.
Durante le due processioni (Processione dell’Addolorata e Processione dei Misteri) vengono usate 2 diverse statue della Madonna dell’Addolorata: nonostante possano sembrare uguali hanno alcune piccole differenze, la più evidente è che entrambe le statue hanno nelle mani un cuore trafitto e un fazzoletto, ma quella del Giovedì Santo ha il cuore nella mano sinistra ed il fazzoletto nella destra, mentre quella del Venerdi Santo ha i simboli invertiti.
La processione rientra nella Chiesa del Carmine la mattina del Sabato Santo e lo fa con un rito particolare: il Troccolante (ossia il ‘Perdone’ incappucciato che guida la processione) batte per tre volte su un’anta del portone della chiesa utilizzando la punta della sua mazza e finalmente vi ci fa’ rientro. Questo è uno dei momenti più attesi ed affollati di tutta la processione, in attesa della mezzanotte quando le campane delle chiese con i loro rintocchi annunciano che Cristo è risorto, ponendo così fine ai riti della Settimana Santa.