Taranto vince Project Runway: ''In Italia manca la sperimentazione''

Creato il 02 maggio 2014 da Digitalsat

«Gli stilisti italiani mi annoiano, sono troppo commerciali, pensano solo al prodotto. Il made in Italy ha perso di credibilità perchè manca la sperimentazione. Io guardo molto ai creativi stranieri, il mio punto di riferimento è infatti il designer inglese Gareth Pugh. Seguo tutto quello che fa. Poi in Italia giovani che sperimentano non ne vedo. Quelli affermati sono già sul mercato da molto tempo. Per chi si affaccia alla moda, fanno solo colloqui senza risultati: nessuno ci prende».

Insomma, Marco Taranto, vincitore della prima edizione di Project Runway Italia, il fashion talent show trasmesso da Foxlife, a cui hanno partecipato Eva Herzigova, Alberta Ferretti, Tomaso Trussardi assieme al «mentore» Ildo Damiano, ha le sue 'ideè in fatto di moda e di ricambio generazionale nel settore.

Il giovane stilista 25enne, nato in Germania, dove ha vissuto fino a sette anni di età, ma di origine calabrese («i miei sono di Acri, Cosenza») si è aggiudicato titolo nella finale andata in onda il 30 aprile su FoxLife (Sky, canale 114), dove ha presentato la sua prima collezione al Palazzo del Ghiaccio di Milano, teatro delle sfilate della settimana della moda, sbaragliando altri 11 concorrenti (12 in tutto), selezionati per il programma su 1300 domande di partecipazione. Le linee decise e pulite dei suoi abiti, ispirati alle forme delle cattedrali della sua terra d'origine («in realtà ho preso spunto da un videoclip di un regista russo») hanno avuto la meglio sulla collezione dorata di Elena e su quella di Giorgia ispirata alle bambole «pulp».

Determinazione e originalità sono state le carte vincenti di Marco che si è imposto per il suo stile durante tutto il percorso di Project Runway, dove più volte è stato premiato come «migliore» dalla giuria del programma. Marco si aggiudica un contratto della durata di un anno nell'ufficio creativo della Trussardi Spa, la pubblicazione dei migliori pezzi della sua collezione sul mensile di moda Marie Claire Italia, e un viaggio a New York durante la settimana della moda il prossimo settembre, messo in palio da Maybelline, con accesso esclusivo al backstage delle più importanti sfilate. Marco dedica a sua nonna la vittoria di Project Runway. «I miei genitori sono separati e io sono cresciuto con nonna Rosa, la sarta del paese. Lei ha acceso in me sin da bambino la passione per la moda e ha speso i suoi soldi per farmi studiare».

Ma lo stilista ha frequentato anche l'Accademia Koefia a Roma dove ha insegnato per un anno. «Amo Roma dove vivo attualmente e la Calabria. Non vorrei essere frainteso con l'affermazione sulla sperimentazione, perchè non ho intenzione di rinnegare l'Italia. So benissimo che la salita comincia adesso. Non mi adagerò». Ultima curiosità: il processo creativo del vincitore di Runwaj si basa su un'intima riflessione personale che rende le sue creazioni concettuali, ma lo stilista è anche affascinato dal mondo sacerdotale e fonde moda e spiritualità in un mix inconsueto, come dimostrano i suoi abiti-cattedrale con cui ha strappato la vittoria al talent.


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