Le novità sulla fecondazione eterologa riguardano la decisione della Conferenza delle Regioni di inserire la pratica di fecondazione assistita eterologa nei Livelli essenziali di assistenza: dopo attente valutazioni, è stata infatti stabilita una tariffa unica per la fecondazione eterologa, che si aggira tra i 400 e i 600 euro, anche se il costo effettivo del ticket dipenderà dalla decisione delle singole Regioni. Unica eccezione: la Lombardia. Vediamo come e perché.
Dopo che il 4 settembre si era riunita per la prima volta la Conferenza delle Regioni allo scopo di stabilire una tariffa unica per la fecondazione eterologa e delle linee guida accettate da tutte le Regioni per questa pratica di fecondazione assistita, sembra che finalmente qualcosa si sia mosso. Infatti, la decisione della Conferenza è stata quella di ribadire la necessità che la pratica di fecondazione eterologa venga inserita nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), insieme alla pratica della fecondazione omologa.
A questo proposito, le Regioni si sono già adeguate per definire una tariffa unica per la fecondazione eterologa, che si aggira tra i 400 ed i 600 euro, fermo restando che il costo effettivo e definitivo del ticket rimane comunque deciso dalle singole Regioni.
Attualmente, però, la Lombardia ha deciso di non accettare quanto stabilito, e di stabilire una tariffa per la fecondazione eterologa variabile tra i 1500 e i 4000 euro, in base alla tecnica di fecondazione scelta: anche le coppie lombarde che decidono di accedere alla prestazione in un’altra Regione, dovranno tuttavia pagare interamente il costo della pratica, con notevole malcontento generale.
La Lombardia ha tuttavia ribadito che fin quando il Governo non accetterà di inserire le pratiche di fecondazione assistita nel DPCM sui livelli essenziali di assistenza, la situazione rimarrà invariata e le coppie dovranno attenersi a quanto stabilito.
Per il momento, quindi, fecondazione eterologa interamente a carico dell’assistito per le coppie lombarde, mentre le altre coppie potranno fare riferimento a quanto stabilito dalle singole Regioni.