Tarocchi e malocchio, sono in 80 maghi solo in provincia

Creato il 27 dicembre 2010 da Lapulceonline

Il Piemonte si conferma una delle regioni italiane dove il “mercato” dell’occultismo è tra i più fiorenti. Secondo un osservatorio nazionale è al quinto posto, probabilmente solo per questioni di popolazione. In testa tra le regioni non c’è la superstiziosa Campania, ma la ricca e industriosa Lombardia. I dati sono stati diffusi durante un convegno a Roma (“Occulto e magia: tra cultura e plagio. La tutela del consumatore nell’industria del magico e del satanico”) che aveva il compito di focalizzare il fenomeno di quanti ancora chiedono l’aiuto di medium, maghi, fattucchiere e sensitivi che si arricchiscono indebitamente per le presunte prestazioni soprannaturali che svolgono. E tante volte l’unica fattura di cui parlano è quella contro il malocchio. Non prliamo di chi legge l’oroscopo sui giornali e ci ride su, divertendosi poi a cercare le coincidenze sul vago vaticinio del giorno, ma persone che vengono letteralmente plagiate e convinte a fare cose o spendere soldi, spinti da presunti mediatori con l’aldilà o persone capaci di magie ed esoterismi. Secondo l’osservatorio antiplagio in Piemonte opererebbero 1.200 persone, a vario titolo e con varie “professionalità”. Il volume di affari si aggirerebbe intorno ai 45 milioni €. Sono infatti 85 mila le persone che richiedono consulti o magheggi. Il conto è presto fatto: ogni piemontese, in media, spende all’anno 500 euro in maghi et similia. Li hanno contati. A Torino: ce ne sarebbero 750, ad Alessandria 80, ad Asti 70, a Biella 60. Cuneo: 60. Novara: 80. Verbania: 40. Vercelli: 60.


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