Una volta ogni morte di Papa in casa del Pinguino si frigge. Non necessariamente una scelta salutistica (o perlomeno, non solo), piuttosto una necessità considerata la disposizione della casa che prevede una cucina aperta lontana dalle finestre. E così, a più di un anno dai miei tartufi di carne, mi sono messa a friggere una manciata di sottilissimi anelli di cipollotto. Immancabile, con me in cucina, il pentolino con acqua e aceto che sobbolliva lentamente sul fuoco per evitare di riempire la casa di puzza di onion rings. Del resto, quando la curiosità culinaria chiama (avevo adocchiato la ricetta sul numero di giugno de la Cucina Italiana) mica ci si può tirare indietro per una banalità come la puzza in casa. Per una tartare, poi, questo ed altro!!!
Ingredienti per 2 persone:
400g di polpa magra di vitello tritata al coltello (o macinata fresca)
4 cipollotti
35g di mandorle a lamelle
1 limone
curry
amido di mais
olio di arachidi
olio evo
sale
Condire la carne con 1-2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, la scorza grattugiata di mezzo limone, sale e 2-3 cucchiaini di curry. Lasciare riposare una mezz'oretta.
Nel frattempo, mondare e affettare finemente i cipollotti. Infarinarli con 1 cucchiaio di amido di mais e friggerli in abbondante olio di semi. Quando saranno belli dorati e croccanti, scolarli su carta cucina.
Tostare le mandorle in una padella antiaderente senza grassi.
Dividere la carne in 2 porzioni. Con l'aiuto di un coppapasta formare un primo strato di mandorle, poi modellarci sopra la carne e cospargere la superficie con altre mandorle.
Distribuire intorno i cipollotti fritti e servire subito.