Che cosa voglio?
Il sole, per esempio, oggi…..tutto questo sole………io invece ho voglia di autunno.
E se pioveva mi sarei lamentata anche di più.
“Ma ti dai pace?!!!” è quello che mi dice sempre Lui quando cambio cento volte posizione nel letto e Lui cerca di abbracciare la sua donna e invece stringe un’anguilla inquieta.
“Tieni” Teresa mi passa mandorle e amaretti. Ah….adoro questa ricetta. L’ho chiamata torta dell’Inverno perché mi fa venire in mente paesaggi innevati, slitte e campanelli.
Anche se oggi è ancora autunno.
C’è pure il sole….non sembra nemmeno autunno.
“Allora….!!!!!” Uff, Teresa si spazientisce così facilmente….
“Non sono io che mi spazientisco facilmente, sei tu che stai sempre con la testa tra le nuvole. Dai, su. Lavora con le mani e stai ferma con il cervello!!!”
Quanto le voglio bene!
La strozzerei.
Soprattutto perché ha ragione.
Allora ci vuole….ci vuole…….su questo quaderno non c’è…..guardo nell archivio del PC.
Non c’è……
Allora sull’altro quaderno…..
Oddio, ho perso la ricetta!!!!!!!
Ma come è possibile, questo è uno dei classici di Natale. Questa e la Torta Russa sono i dolci che mi ordinano di più per Natale! Aiutooooooooooooooo!!!!!!
Io sono in iperventilazione, Teresa invece guarda meglio nel quadernetto verde e la trova.
Infatti doveva essere lì per forza, il mio quadernetto verde!
Ehm…..riconquisto un certo contegno, uhm…..un aria di dignitosa professionalità…….
Teresa mi taglia in tre con lo sguardo. Ma poi si mette a ridere, scuote la testa e si mette a tritare mandorle ed amaretti, perché sa che non mi piace farlo. E perché, credo, non mi ritiene in grado di maneggiare lame taglienti, oggi.
Ingredienti:
dosi per……..io faccio spesso tortini da 10cm di diametro o tartellette mignon. Con queste dosi vengono: 12 tartellette o 30 mignon, o due torte da 24 cm.
Per la farcia:
500g di mele golden
120g di mandorle
100g di amaretti
40g. di burro
6 tuorli
40g di zucchero
20g di farina
100g di panna
Per la frolla:
200g di farina
100g di burro
100g di zucchero
1 uovo intero
Sale
Le mele le sbuccio io. Ce la posso fare.
Teresa la detestavo. Quando l’ho conosciuta…..ma vi ricordate?! Poi quel giorno che abbiamo fatto taralli insieme…….
Come farei senza il suo pragmatismo, come farei senza la sua razionalità, il suo senso pratico.
Come farei senza di lei che non me ne fa passare una, poi mi lascia una carezza sul viso e fa finta di borbottare ma ride con il cuore e con gli occhi.
Insomma, pelate ed affettate le mele le cuocio con poca acqua ed abbondate spolverata di zucchero, ne faccio una composta ambrata e succosa. Sarebbe meglio cercare di non disfare troppo le mele .
Facoltativa una leggera spruzzata di succo di limone, solo se siete capaci di non esagerare e un pizzichino di vaniglia, quasi a fine cottura.
Teresa fa la frolla classica: sabbiando farina e burro freddo, aggiunge lo zucchero, l’uovo, impasta velocemente e fa riposare la pasta in frigo.
Io preparo la crema per la farcia: mescolo uova e zucchero, aggiungo il burro tanto morbido da essere quasi fuso e unisco panna, la farina, gli amaretti ridotti in polvere e mandorle tritate finemente ma non ridotte in farina.
Volendo…ma si potrebbe anche cambiare……..
“Deciditi!” mi fa Teresa.
Perché, penso, c’è quella versione senza panna. Sì, quando non ho voglia di mettere la panna aumento un poco la quantità di burro, magari 30g, e non metto farina. Qualche goccia di mosto cotto. Uhm…..il risultato è una torta meno ricca in grasso (così pensa il palato!) e molto aromatica.
Se uno sa quel che vuole………..se uno non lo sa, tenta. Però andare troppo a tentoni non fa arrivare da nessuna parte.
“Panna o no?!!” uffa, Teresa. Panna, oggi panna.
Anzi no, mosto. Magari metto meno panna ed un goccio di mosto………
“Santo cielo!!!”
Si, lo so, mi distraggo facilmente. Dai Teresina, faccio la brava, guarda!
Ecco, fatto. Farcia pronta.
Il guscio di frolla va cotto in bianco, quindi tiriamo la sfoglia, foderiamo la teglia, bucherelliamo il fondo e ricopriamo con carta da forno. Quindi metto sopra uno stampo identico perché la pasta non si gonfi e non perda la forma, soprattutto ai bordi.
Usate questo sistema invece dei fagioli, se avete due stampi uguali. Vedrete la differenza.
Il guscio va cotto per circa 10/15 minuti. Poi togliete il secondo stampo e la carta da forno e rimettete in forno per pochissimi minuti per eliminare l’ultima umidità dal fondo.
Teresa sospira, a me viene da ridere. Dai, guarda che guscio perfetto che è venuto fuori!!!
Stendiamo sul fondo le mele e ricopriamo tutto con la farcia.
Via in forno per altri 20 minuti circa. Il tempo dipende dalla grandezza, ovviamente.
Non vi distraete, eh! bisogna pensare a quel che si fa, ahahaha.
Siccome io mi diverto a fare gli stencil ho decorato la torta con lo zucchero a velo e alberelli innevati.
Perché questo sapore e questo profumo mi fa venire in mente un caminetto acceso, paesaggi innevati, slitte e campanelli.
Guardo fuori della finestra e………il cielo è azzurro e inondato di sole! Teresa guarda la mia smorfia di infantile disappunto, ride e mi dice “Prendine una fetta e fatti un giro con la fantasia. Ma ricordati di tornare per cena!”