di Mariantonietta Sorrentino
Kellan Lutz, famoso per il ruolo di Emmett Cullen in “Twilight”, gli ha dato il corpo, trecentocinquanta persone hanno realizzato lo storyboard; 5000 immagini, 253.500 inquadrature totali, tutto questo ben di Dio per la nuova versione di Tarzan, l’uomo della giungla che, stavolta, non è una realizzazione Disney che gli ha, invece, dedicato il film del 1999 più un prequel e un sequel pensati per l’home video e una serie tv.
A creare la produzione le tedesche Constantin e Ambient, alimentate dal successo di film animati europei come “Animals United”. Nel nuovo Tarzan c’è lo scontro tra il mondo naturale da un lato e la minaccia della civiltà dall’altra.
“Tarzan figlio di un uomo” è l’ultimo della serie dedicata all’uomo della giungla che vanta ben 100 pellicole.
La nuova versione è firmata da Reinhald Klooss che al suo attivo vanta molti film di animazione: “Impy e il mistero dell’isola magica” del 2008, “Impy Superstar-Missione Luna Park” dell’anno seguente e “Animals United” del 2011.
Fiore all’occhiello di questo film, a parte l’animazione in 3d, è la realizzazione in motion capture, tecnica rivoluzionaria che consiste nella registrazione del movimento del corpo umano (o di altri movimenti) per l’analisi immediata grazie alla riproduzione.
Utilizzata anche in altri ambiti, la tecnica è conosciuta con l’abbreviazione mocap.
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