La ricchezza, se c’è ancora, arriva in buona parte dal passato, da quanto, le generazioni precedenti, sono riusciute a mettere da parte, ma adesso non basta più. Le famiglie italiane sono tra le ultime in Europa per il reddito, e con una delle più elevate percentuali di povertà, ma rimangono ai vertici nel continente per il patrimonio accumulato nel passato. Una ricchezza che arriva soprattutto dalla casa di proprietà. I confronti fanno sempre male e a volte sono anche fuorvianti. Leggendo infatti i dati relativi alla prima indagine (dati 2010), realizzata dalla Bce, con la collaborazione di 15 banche centrali, tra le quali la Banca d’Italia, sulla ricchezza degli italiani, tedeschi e francesi, ovvero dei tre principali paesi dell’area euro, l’Italia arriverebbe, infatti, prima in questo confronto. Stando dunque a questi dati, un italiano avrebbe mediamente nelle proprie tasche 13.000 euro in più rispetto a un tedesco. La ricchezza pro-capite degli italiani è leggermente superiore, ma il reddito è minore rispetto a Germania e Francia.
Ma allora perché le famiglie italiane sono costrette a continuare a subire salassi fiscali?
Una solidità patrimoniale e un basso livello di indebitamento. Ma quasi esclusivamente grazie ai lasciti del passato, mentre i numeri che riguardano i flussi correnti sono da allarme.
Se da una parte la proprietà del tetto, ci rende più ricchi, è il reddito, ovvero il flusso di ricchezza al netto di tasse e di imposte sempre crescenti che passa nelle nostre tasche a renderci sempre più poveri rispetto, sempre a Francia e Germania dove il livello di tassazione, è inferiore rispetto al nostro. E nel confronto a distanza di un anno l’indice è a dir poco impetoso con un segno meno in evidenza nei redditi e nel potere di acquisto. Gli italiani, sono strozzati da un andamento dei redditi che ne deprime il potere d’acquisto.
Le ultime manovre finanziarie sono certo servite a mettere in sicurezza il paese ma hanno dato una vera batosta ai nuclei familiari. Se poi a questo aggiungiamo i problemi delle imprese e l’aumento della disoccupazione, ecco quindi spiegare perché gli italiani fanno tanto, troppa fatica ad arrivare alla fine del mese.