Sfuma la possibilità della proroga a settembre del pagamento della TASI 2014. Dopo le sirene di speranza risuonate negli ultimi due giorni nei corridoi del Parlamento (leggi l’articolo TASI 2014, termini e aliquote: la confusione continua a regnare sul sito Ediliziaurbanistica.it) è giunto il “niet” irrevocabile dell’Anci sul possibile spostamento al 16 settembre della data in cui versare l’acconto del tributo sui servizi indivisibili forniti dai Comuni.
L’incontro decisivo per lo stop si è svolto nel pomeriggio di ieri presso la sede del Ministero dell’Economia: i rappresentanti dei Comuni hanno ribadito una volta per tutte che il denaro derivante dall’imposta è necessario quanto prima e che i sindaci sono pronti a fare la loro parte, varando le delibere che fissano le aliquote del nuovo tributo.
Il presidente dell’Anci Piero Fassino ha evidenziato come il rinvio avrebbe inevitabilmente comportato ingenti problemi di liquidità per numerosi Enti locali: “Quando si parla di rinvii o proroghe per il versamento di tributi – ha spiegato il presidente dell’Anci - bisogna tenere conto delle esigenze delle Amministrazioni comunali che hanno programmato bilanci e servizi su date che sono state definite”.
Il problema più grande che aleggia sulla questione è senza dubbio quello relativo alla impossibilità da parte dei municipi di provvedere a deliberare con precisione le aliquote del tributo, cioè stabilire quanto dovranno in effetti pagare i contribuenti.
I Comuni che ancora non lo abbiano fatto hanno tempo fino al 23 maggio (manca meno di una settimana ormai) per deliberare le aliquote TASI che poi andranno tempestivamente comunicate e pubblicate (entro il 31 maggio) sul sito del Dipartimento delle Finanze. Quello che è certo è che il tributo (a meno di marce indietro clamorose) si dovrà pertanto pagare il 16 giugno. Ma l’incognita delle aliquote (e dei bollettini prestampati per adempiere al pagamento) rimane.