Il Commissario per la Spending Review Cottarelli
aveva rilanciato la riduzione della spesa per l’illuminazione pubblica che in Italia è più alta degli altri Paesi europei, gravando sulle risorse finanziarie dei Comuni che a loro volta la spalmano sui cittadini tramite la nuova TASI. Di contro, utilizzando tecnologie a risparmio energetico, rimpiazzando/schermando punti luce che disperdono verso l’alto, eliminando l’illuminazione eccessiva e riducendo quella delle strade a livelli Europei, di aree ad uso industriale o artigianale e di zone urbanizzate non edificate, si potrebbe risparmiare fino a un miliardo di euro l’anno, ma Matteo Renzi ha detto no; perché?
E’ evidente che in tutto questo c’è una grave mancanza di una visione globale, una ridicola capacità politica, imprenditoriale e di innovazione che sfiora l’apatia, ma soprattutto vi è l’incapacità di capire e di vincere le lotte interne che puntano al conservatorismo ed all’oscurantismo illuminotecnico, che questa operazione è soprattutto una opportunità per loro e gli imprenditori della luce (sotto tutti i punti di vista) sono gli stessi che la ostacolano tutti i giorni.
Insomma, con questo diniego abbastanza estemporaneo non si capisce se l’esecutivo abbia freudianamente provato a spingere ancora una volta la potente lobby degli illuminotecnici a discapito dei Cittadini e come diceva un vecchio adagio Tasi chi paga e quando verrà incassata ci continueranno a tartassare di luce.
In ultima analisi il potere delle lobby e la miopia di certi politici impedisce all’Italia di diventare normale.
Auto, illuminazione pubblica, politica, Risparmio energetico, Tasi