Tasi, Imu e Tari, nascerà l’imposta comunale unica?

Da Pukos
Il governo lavora all’unificazione delle imposte comunali in una tassa unica immobiliare, con aliquote standard e detrazioni fisse sull’abitazione principale e aliquote più elevate sugli altri immobili. Possibile anche l’eliminazione della Tari e dell’addizionale Irpef.

Per il momento non entra nella prima versione della legge di stabilità il riordino del fisco comunale con l’introduzione di un’imposta unica sul mattone. E’ questa una delle prime novità che si scorgono dallo spulciare del testo del disegno di legge approvato lo scorso mercoledì dal Consiglio dei ministri.

L’obiettivo comunque è stato confermato da Matteo Renzi che ha sottolineato come dal prossimo anno i contribuenti vedranno assorbite in un’unica imposta la Tasi e l’Imu. Andrà via quel complesso di regole che attualmente affligge milioni di proprietari e inquilini di immobili.

Il progetto prevede sull’abitazione principale l’introduzione di un’aliquota standard leggermente più elevata della Tasi attuale, che sarà tuttavia accompagnata da detrazioni fisse pari a 200 euro più 50 euro per ciascun figlio che risieda nell’immobile adibito ad abitazione principale sino a 26 anni. Ancora non è chiara l’asticella standard del prelievo per la nuova imposta, ma appare improbabile che sia possibile un abbassamento del prelievo fiscale sugli immobili rispetto ai livelli attuali. La novità dovrebbe piuttosto assicurare il superamento dei due principali difetti del tributo sui servizi indivisibili. Da un lato la sua regressivita’, in quanto in molti comuni l’assenza di detrazioni ha comportato l’aumento del tributo a carico delle abitazioni con minor valore mentre ha chiesto somme proporzionalmente minori sulle case di maggior valore.

Dall’altro la nuova imposta unica dovrà rendere più agevole le modalità di calcolo del tributo dato che la Tasi è stata resa complessa da infinite variabili insite nelle diverse delibere locali. Particolare attenzione dovrà essere dedicata agli immobili strumentali come capannoni, uffici, alberghi, negozi utilizzati dai rispettivi proprietari. Infatti tali immobili possono dedurre dal reddito interamente la Tasi mentre l’Imu è deducibile solo per il 20 per cento. Per facilitare le imprese il governo dovrebbe rendere deducibile interamente o in gran parte il nuovo tributo.

Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi la tassa unica dovrebbe assorbire anche diversi tributi minori, come le imposte legate all’occupazione del suolo pubblico, l’addizionale Irpef che potrebbe essere eliminata, e la Tari, l’imposta sui rifiuti.

Incerti ancora i tempi di attuazione della misura. Il lavoro potrebbe sfociare in un decreto attuativo della delega fiscale, come indicato l’altro giorno dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ma resta ancora in campo la possibilità di inserire il progetto all’interno della legge di stabilità nel corso del suo esame parlamentare da qui a dicembre.


Fonte: pensionioggi


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