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Tasi: proroga della vergogna

Da Pukos
TASI: PROROGA DELLA VERGOGNA

Cari amici e colleghi,
voi ed io lo sapevamo già che la questione TASI sarebbe finita in un gran polverone di procedure utili solo a creare ingorghi nei nostri studi! Li aspettavamo al varco, questi politicanti da strapazzo, e loro hanno prestato fede alle nostre aspettative, si sono comportati con la consueta incompetenza senza neanche tentare di stupirci!

La TASI è stata prorogata, ma in maniera a dir poco vergognosa. Vergogna che si aggiunge ad altra vergogna. Ora, per quel che concerne la scadenza relativa alla prima casa nei comuni che non hanno ancora deliberato, già sapevamo che questa era stata posticipata a dicembre. Con il comunicato stampa del MEF di qualche giorno fa, il governo ci informa che è stata approvata una proroga, da confermare poi con apposito disposto normativo. Proroga che concerne però gli immobili diversi dalla prima casa e siti in quei comuni ancora privi di delibera: per tali immobili dunque la scadenza slitta a settembre. Tuttavia, sempre in relazione ai medesimi immobili, la squadra esecutiva non ha considerato che su di essi vige ancora l’obbligo del pagamento dell’Imu, per la quale però non si è deciso lo slittamento, quindi la deadline rimane il 16 giugno. Siccome anche in questo caso le delibere ancora non ci sono, si dovrà fare riferimento alle aliquote 2013. Se questo è lo scenario che si prospetta, perché allora sento tanti colleghi e altrettanti tecnici che si dichiarano soddisfatti?

Soddisfatti in merito a cosa? Non si rendono conto che la disposizione non agevola nulla, anzi addirittura va a complicare il nostro lavoro, perché invece di due appuntamenti ne avremo ben tre.

Questo è il problema più grosso, che è stato peggiorato con una proroga che non risolve niente. Bisognava spostare tutto: prendere l’intero ‘pacchetto’ del 16 giugno e spostarlo di qualche mese, senza tutti questi distinguo e complicazioni.

Altro problema, che è secondario per modo di dire, in quanto è altrettanto grave, riguarda i comuni che hanno deliberato. Ecco, si consideri che su circa 8000 comuni, solo mille hanno già presentato regolare delibera (il termine per deliberare scade il 23 maggio). Queste delibere devono essere pubblicate online entro il 31 maggio, ma al momento ne sono state pubblicate solo 500. Tenendo conto di ciò, ritengo abbastanza verosimile che seppure ci saranno altri comuni a deliberare entro il 23, non tutte le delibere saranno pubblicate entro il 31 maggio. Purtroppo però il tempo in mano ai commercialisti e ai contribuenti non si allunga, perché anche se le delibere vengono pubblicate dopo il 31 maggio, i professionisti e i contribuenti dovranno rispettivamente calcolare e pagare in ogni caso il 16 giugno.

Uno scenario coi fiocchi, non c’è che dire!!

E il punto più amaro è che queste difficoltà non sono emerse ora, all’ultimo momento, ma si conoscevano già da mesi… Solo che si è finto di non vederle, non so neanche perché!
La mia personale conclusione, consentitemi, è che sia tutto ascrivibile a quella diffusa incompetenza che alberga senza pudore nelle alte sfere!

Il punto è che ancora una volta sono costretto a considerare, con amarezza, che il nostro Paese ha assunto le sembianze di un baraccone di dilettanti… I dilettanti allo sbaraglio del buon Corrado sono tornati, si sono presi l’Italia e ci stanno giocando a palla. Poveri noi!

Antonio Gigliotti FiscalFocus

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