Sono circa 100mila le variabili per calcolare la Tasi. Scaduti i termini per la pubblicazione delle delibere comunali sul sito delle Finanze, in 5.227 città ci si prepara a pagare l’acconto entro il prossimo 16 ottobre.
All’ultima scadenza hanno risposto 5.227 Comuni, che si sommano ai 2.178 già pronti a giugno, per un totale di oltre 7.400 provvedimenti locali che delineano i contorni del nuovo tributo sulla casa.
Il rebus delle 100mila aliquote
Passando in rassegna le decisioni dei sindaci, però, si delineano i contorni di un prelievo ormai fuori controllo: sono in tutto 98.155 le aliquote approvate dai Comuni, così calcolate dal team di Assosoftware-It Working per il Sole24 Ore (oggi in edicola il quotidiano cartaceo con tutti i dettagli), per un totale di circa 1.200 tipologie di immobili. A queste si sommano le ulteriori 100mila già previste per l’Imu. Sono questi i contorni di quello che rappresenta un vero e proprio labirinto per professionisti e contribuenti, alle prese in queste settimane con tutte le anomalie della Tasi.
Spazio alla fantasia dei sindaci
Passando in rassegna le delibere comunali, la confusione aumenta: nell’introdurre oltre 9.700 detrazioni, i funzionari comunali hanno dato spazio alla fantasia. Senza contare la creatività nel fissare i criteri. A Flero (Bs), per suddividere 72.500 euro di detrazioni fra le abitazioni principali, hanno una formula con tanto di parentesi graffe, tonde e quadre, frazioni e sommatorie. A Ripabottoni, 566 abitanti tra Campobasso e Termoli, hanno previsto uno sconto aggiuntivo da 50 euro se in famiglia c’è qualcuno «con disabilità superiore al 100 per cento». A San Marco Dei Cavoti, in provincia di Benevento, l’aliquota è abbattuta del 50% per chi adotta un cane randagio. E le sorprese continuano, leggendo tra le righe dei provvedimenti.
A Bari la delibera Tasi è lunga 75 pagine
Sono state scritte più di 400 pagine per definire il funzionamento della Tasi nei soli venti capoluoghi di regione: si va dai 75 fogli della delibera del Comune di Bari, alle 9 paginette scarne passate al vaglio del consiglio di Firenze, fino a doversi sorbire il documento da 63 pagine approvato da Palazzo Marino a Milano. Da quella lunga a quella corta, scontrandosi addirittura – dicono i tecnici che in queste ore stanno esaminando i testi – per quella scritta a mano, le delibere sulla Tasi fanno di tutto per complicare la vita al contribuente.
Il burocratese e la fretta confondono chi deve pagare
Oltre a migliaia di aliquote e detrazioni, nascondono spesso le informazioni utili in un labirinto burocratese di «preso atto», «visto» e «considerato». Alcuni enti locali, inoltre, hanno la cattiva abitudine di includere nel testo della delibera, consultabile sul sito delle Finanze, i pareri di conformità tecnica oppure il dibattito assembleare e gli emendamenti bocciati. I contribuenti di Palermo che scaricano il provvedimento da internet, ad esempio, per capire quanto pagare devono leggersi il testo originario proposto dalla giunta, correggerlo con gli emendamenti e i sub-emendamenti approvati in fretta e furia in consiglio, e in parte scritti anche a mano. Il rischio di imbattersi in premesse o allegati che riportano aliquote superate solo in pochi casi viene alleviato da chi pubblica – in calce – un’utile tabella riepilogativa per tipologia di immobile. Anche in questo caso, comunque, qualcuno potrebbe confondersi: c’è chi le fissa in millesimi e chi in percentuale.
I contrubuenti dei 652 Comuni «ritardatari»
Dovranno invece pagare in un’unica soluzione al 16 dicembre con l’aliquota massima dell’1 per mille i contribuenti dei 649 enti locali “ritardatari”, che ancora non hanno deliberato.
Fonte: IlSole24Ore