TASI: siamo alle solite!!

Da Pukos

TASI, il termine per le delibere comunali rimane il 10 settembre

Non rileva lo proroga al 30 settembre dell’approvazione dei bilanci di previsione; seconda scadenza per il contribuente al 16 ottobre.

Come di consueto a ridosso del termine ultimo per la pubblicazione delle delibere comunali in merito alla TASI, ancora migliaia di comuni non hanno ottemperato a quanto previsto dalla normativa. ma vediamo in dettaglio.

Il Dipartimento delle Finanze, con la nota prot. 28926 di ieri, 2 settembre, ricorda ai Comuni la scadenza del 10 settembre per l’inserimento, nel Portale del federalismo fiscale, delle delibere di approvazione delle aliquote e dei regolamenti relativi alla Tassa sui servizi indivisibili (TASI) per l’anno 2014. Da tale pubblicazione dipende infatti l’ammontare del tributo che dovranno corrispondere i contribuenti e le date dei pagamenti.

Infatti il comma 688 della legge 27 dicembre 2013 n. 147, nel testo vigente, ha previsto in riferimento all’acconto TASI 2014 che il pagamento sarebbe avvenuto con le medesime scadenze previste per l’IMU, ovvero entro il 16 giugno ed il 16 dicembre, con la possibilità di pagare in unica soluzione il tributo dovuto per l’intero anno entro il 16 giugno, nel solo caso in cui i Comuni avessero inviato le delibere di approvazione delle aliquote entro il 23 maggio 2014. In tal caso i contribuenti dovranno versare l’imposta a saldo entro il prossimo 16 dicembre.

Viceversa, i Comuni che non erano riusciti ad inviare le delibere entro tale data potranno farlo entro il 10 settembre in modo che le stesse siano pubblicate sul sito, e quindi consultabili, a partire dal 18 settembre.

Infatti, come ricorda il Dipartimento delle Finanze, la pubblicazione costituisce condizione di efficacia sia delle delibere di approvazione delle aliquote sia degli eventuali regolamenti che regolano l’applicazione del tributo.

In tal caso i contribuenti dovranno, entro il 16 ottobre 2014, provvedere a calcolare e versare la prima rata TASI per il 2014, calcolata per i primi sei mesi, sulla base delle aliquote e detrazioni pubblicate.

Nell’ipotesi in cui i Comuni avessero variato la delibera aumentando o riducendo l’aliquota rispetto a quando pubblicato entro il 31 maggio 2014 i contribuenti dovranno tener conto di tale modifica esclusivamente in sede di conguaglio dell’imposta nel saldo da versare entro il 16 dicembre.

In assenza di invio degli atti entro il termine del 10 settembre i contribuenti dovranno, per l’anno 2014, applicare indistintamente l’aliquota di base pari all’1 per mille e versare l’imposta in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2014.

In tale ipotesi occorre però tenere presente che l’aliquota complessiva di TASI e IMU non può superare l’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU al 31 dicembre 2013 fissata al 6 per mille per le abitazioni principali, all’1 per mille per i fabbricati rurali ed ed al 10,6 per mille per gli altri immobili, per cui i contribuenti dovranno ridurre l’aliquota base entro tali limiti.

I contribuenti in tal caso non potranno neppure usufruire delle eventuali agevolazioni per la prima casa in quanto le stesse sono subordinate alla approvazione e pubblicazione delle delibere.

Pertanto, nel caso in cui i Comuni vogliano azzerare l’imposta è quanto mai necessario che gli stessi effettuino gli invii entro il termine del 10 settembre.

L’inoltro deve avvenire esclusivamente con modalità telematiche, attraverso il Portale con le credenziali di accesso rilasciate a ciascun comune. Eventuali invii in forma diversa, quali posta raccomandata, fax oppure PEC, non saranno infatti presi in considerazione.

Inoltre, non verranno pubblicati atti diversi dalle delibere di determinazione delle aliquote o di approvazione dei regolamenti, quali, ad esempio, prospetti riepilogativi oppure comunicati degli uffici.

Detto ciò, noi che ci troviamo a dover consultare migliaia di delibere per poter mettere in grado i contribuenti di adempiere al loro dovere confidiamo nel legislatore affinché  spossa  un giorno obbligare i Comuni ad un tracciato “standard” al fine di avere una casistica circoscritta e, soprattutto, un formato dei dati che sia “veramente” elettronico e non solamente un “pdf” a volte anche di difficile lettura e interpretazione.

Atp per Finanza in Chiaro


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