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Tassazione Acquisto auto usata o nuova in Germania o estero: pagamento Iva e convenienza

Da Raffa269

Tassazione Acquisto auto usata o nuova in Germania o estero: pagamento Iva e convenienzaSe avete in mente di acquistare un'auto all'estero o di farvela comprare dal concessionario leggete questo articolo che potrebbe darvi qualche informazione aggiuntiva sui costi fiscali in termini di Iva legati a questo fattispecie sempre al fine di avere qualche chiarimento in più e forse farvi decidere in maggiore trasparenza.

Prima di tutto se vi capita di vedere i prezzi delle auto attraverso i classici siti di vendita di auto usate troverete in linea generale che i prezzi sono sensibilmente più bassoi e questi ci fa subito domandare se sia conveniente.

A quel prezzo vi dico subito che dovreste aggiungere l'Iva del paese dove è situata l'auto.

Tassazione acquisto auto nuove in Germania o all'estero

In linea teorica l'acquisto di un'auto in un altro paese della comunità europea finalizzato al trasferimento in un altro paese UE non si pagherà l'Iva nel paese in cui avviene l'acquisto a meno che non si decida di immatricolarlo lì ma si pagherà nel paese in cui viene immatricolata.

Sul sito della comunità europea leggo anche che per auto nuova si intende un'auto che ha percorso meno di 6 mila km o che ha meno di sei mesi di vita dalla prima immatricolazione.

Esempio pratico: acquisto auto nuova in Germania

Visto che il mercato a cui ci rivolgiamo comunemente per il 90% è quello tedesco ,vi anticipo che l'iva su questo genere di auto è pari al 19% del prezzo il che vuol dire che per un prezzo esposto di 20 mila euro dovrete aggiungere un costo superiore del 19& a titolo di iva pari a 3.800 euro per cui il prezzo finale sarà pari ad un ben più cicciotto: 23.800 euro.

Dovrò pagare anche l'Iva Italiana?

La risposta fortunatamente è no altrimenti l'acquisto dubito che possa essere mai conveniente tuttavia è molto importante fare una distinzione tra immatricolazione in Germania o in Italia in quanto l'acquisente Italiano può scegliere entrambe le opzioni.

Nel caso infatti acquistiate come persone fisiche un'auto nuova da un concessionario tedesco vi ricordo che potrete immatricolarlo in Germania o in Italia e questo vi costerà qualche centinaio di euro alla motorizzazione che lieviterà se vi servirete di una agenzia.

Immatricolazione in Germania

Dal punto di vista fiscale l'operazione si configura come un acquisto intracomunitario a cui non si applica l'Iva tedesca ma solo quella italiana nell'ipotesi in cui lo immatricolerete in Italia mentre se lo immatricolerete in prima in Germania pagherete Iva lì.

Immatricolazione in Italia

Nell'ipotesi in cui immatricolerete il mezzo nuovo in Italia però il concessionario tedesco dovrà garantire che sarà assolta l'Iva direttamente al momento dell'introduzione nel territorio quando arriverete Dogana che potrà essere soddisfatto con la documentazione rilasciata dalla dogana.

Il costo dell'immatricolazione sarà così ripartito:

  • Imposta Provinciale di Trascrizione variabile a seconda del veicolo e provincia di residenza
  • ACI, 27,00 euro
  • Imposta di bollo iscrizione PRA, 32 euro
  • Imposta di bollo DTT, 32 euro
  • Diritti DTT, 9 euro
  • Costi rilascio targhe

Acquisto Auto usate all'estero: da un privato o da un concessionario

Nel caso di acquisto di auto usata da un concessionario tedesco dovrete si pagare l'Iva ma la pagherete solo sul valore aggiunto derivante dalla vendita del mezzo e non sull'intero prezzo e al momento della reimmatricolazione non dovrete nuovamente pagare altri Iva. Si pagherà l'Iva nel paese estero secondo la loro aliquota. Poi, al momento dell'introduzione in Italia pagherete la tassa di immatricolazione e lo dovrete fare entro sei mesi salvo alcune deroghe.

Se invece, come dubito, molti di voi si volessero indirizzare verso l'acquisto di un'auto da un privato in un altro paese europeo, per spuntare un prezzo ancor più vantaggioso, allora sappiate che non pagherete l'Iva ne in Italia né nel paese di origine.

Vi consiglio di leggere sull'argomento la Risoluzione Ministeriale 101 del 17 giugno 1996 in cui si affronta


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