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tasse, dazi, risarcimenti

Da Johakim @Johakim
tasse, dazi, risarcimenti
Non si finisce mai di pagare. La vita ti chiede sempre il risarcimento dei danni che hai fatto.
Quando credi di aver reso mille, ti viene chiesto mille e uno, a volte anche duemila. I debito non si estingue mai. Vita usuraia...
E tu paghi. Paghi per senso di colpa, per amore, per poter ridare il sorriso. Paghi per non sentirti in difetto. Paghi anche quando ti chiedi perchè dovresti ancora pagare.
Non è il denaro che ti viene estorto. E' l'anima, il corpo, il sentimento. Tutto insieme, senza sconti. Ritorna ciò che hai tolto, senza appello, colpevole di aver troppo amato o forse hai creduto di farlo, ma non era abbastanza.
Ti poni domande, cerchi di comprendere nel ghiaccio delle parole che ti tagliano il cuore. Ma non ci sono risposte. Tu paga, taci, non hai diritto di replica.
Alla fine del giorno che credevi di sole, il conto sul tavolo ha una cifra che pesa, insostenibile, oltre ogni limite dell'umana decenza.
Inutile chiedersi come, perchè tanto rancore. Non potresti capire. Il tuo ruolo è quello di dare quando ti è chiesto, urlato a male parole, con una rabbia che credevi sedata.
Una strada senza ritorno. Iniziata a percorrere da troppo giovane. Una strada segnata già dall'inizio con sassi di ghiaia ed ora quei sassi si ritorcono contro di me come fossero massi, macigni e mi comprimono il cuore.
Mi manca il respiro da quanto è pesante la roccia che mi vuole schiacciare. Mi manca il respiro da quanto è difficile accettare il rancore.
Ma io sono io... e non posso capire cosa c'è nel profondo di chi mi vuole vedere annientata.
Ci provo, questo è il mio ruolo. Comprendo, accolgo, perdono, per l'ennesima volta.
So che dovrei deporre le armi. Far finta di nulla e sorridere, disarmare senza combattere. Ma i sassi continuano a cadermi sul cuore e faccio davvero fatica a lasciarmi colpire.
Non sono io la roccia o l'incudine. Io sono fatta di sangue e di burro.
Credimi: c'è bisogno davvero di poco per farmi sorridere. Non ho mai cercato null'altro che vederti felice. Ma quello che sento non è certo quello che vuoi. Abbiamo vissuti diversi. A me basta poco, a te manca tanto... ma credo di aver pagato abbastanza, ho svuotato tutto il mio sacco.
Una giornata di sale.
Paga ancora per esserti presa in mano quel pezzo di vita. Paga per aver cercato di uscire dal buio. Paga di nuovo per aver alzato di un tono la voce quando ti è ancora impossibile farlo.
Paga, madre, donna, come essere umano.
Taci, ancora una volta stai zitta.
Paga.

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