Tassista abusivo

Creato il 15 agosto 2010 da Dario
Una delle mie mansioni da qualche settimana a questa parte è quella di tassista abusivo. Accompagno Marcus & friends alle rispettive case dopo che hanno fatto bagordi.
Il che avviene spesso.

Chiaro non mi salgono in macchina marci e unti, non devo accostare per farli vomitare, però senz'altro si sono bevuti i loro dieci o quindici bicchieri di vino celebrati in festosi brindisi.

Qui la politi (polizia) è severissima in fatto di guida in stato di ubriachezza. Nessuno prova a tornare a casa guidando dopo aver bevuto. Le conseguenze sarebbero troppo orribili per rischiarla.

Marcus, come vi ho già detto, ama il vino italiano specie il doc di Verona. La maggioranza dei norvegesi però opta per il vino in cartone spagnolo, greco o francese che ha il sapore di un ruvido, però ben ruvido, merlot da cucina.

Tutto è cominciato due settimane fa con una timida richiesta da parte di Marcus che doveva andare al compleanno di un suo vecchio amico, poi visto il successo dell'iniziativa, almeno un paio di volte alla settimana divento tassista.

L'aspetto positivo della faccenda sono le mance. Ieri mi sono beccato 100 corone (12 euro) per un tragitto di quattro chilometri.

L'aspetto negativo invece è che per quanto detto sopra io non posso bere niente. Una delle piaghe nazionali qui è l'alcolismo però io qui sono praticamente astemio.

Marcus un paio di volte mi ha offerto una birra verso le sei dopo il lavoro. Però occhio a come Marcus si beve la birra delle sei.

A Verona, sedevo al tavolino del bar con i colleghi, ci si rilassava e, chiacchierando del più e del meno, ci si scolava amichevolmente il boccale.

Qui Marcus sottrae furtivamente la bottiglia da 33 dal frigo, si guarda intorno per vedere che non ci siano bambini nei paraggi, butta giù qualche sorso e poi nasconde la bottiglia nella dispensa. Dopo qualche minuto beve ancora e alla fine butta via il vuoto.

E' troppo squallido bere così, perciò rinuncio.

Una notte sono dovuto andare a prendere Marcus ad una festa all'aperto alla quale partecipavano una cinquantina di persone.

La location era presso la riva del fiume Malselv, in un'ansa ampia e sabbiosa.

Avevano montato un tendone, allestito le tavolate, disposto letti braci sulle quali arrostivano salsicce e salmone. Sui tavoli si contavano centinaia di cartoni de vinassa, e lattine di birra Mack.

C'erano anche due campi da pallavolo per il torneo. (Questo credo si sia disputato prima di cominciare a bere).

Ricordate, i nordici prima del ristoro gradiscono praticare un'attività fisica. Se ricevete ospiti norvegesi prima del ristorante o della bevuta proponete loro una passeggiata, un giro in bici, una discesa con gli sci. Apprezzeranno!

Quella volta arrivai a festa inoltrata. Il clima era molto piacevole. In questa specie di eterno tramonto, sullo sfondo delle acque chiare del fiume, i bambini correvano e giocavano, gli adolescenti scaricavano files con i cellulari o confrontavano il contenuto dei rispettivi I-Pod. Gli adulti sedevano ubriachi fra nugoli di zanzare parlando principalmente di pesca. L'odore era quello della carne, del pesce, del vino e del repellente per zanzare.

Mi venne incontro la moglie del figlio di Marcus in braghette corte e infradito chiedendomi perché non fossi venuto prima. Le spiegai quella formalità che si chiama “invito” tramite la quale gli invitati appunto sono informati per tempo dell'evento e possono dichiararsi benvenuti.

Che peccato, che peccato disse e poi fu inghiottita nella folla. Incontrai Karl l'istruttore forestale. Era mas allà del bien y del mal. Si aggrappò al mio braccio con una presa dannatamente troppo gay per i miei gusti. Pescava parole in inglese dalla sua mente ormai resa melmosa dall'alcol. Mi chiese se gradivo un caffè e io accettai. Giurerei che allontanandosi mi abbia addirittura palpato il culo.

Andò a prendere una tazza di caffè e poi si fermò a parlare con con qualcuno. Mezzora dopo credo si sia chiesto che cosa ci faceva con una tazza di caffè in mano e gettò il contenuto nel fuoco.

Lavorai molto quella notte guidando un pulmino (senza avere la patente adatta) per riportare a casa le famigliole. Bella serata.


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