Questo il mio articolo sulla rivista Toscana e Chianti News.
Il bello di Taste, che anche quest’anno si tiene alla Stazione Leopolda di Firenze dal 10 al 12 marzo 2012, è che gli operatori partecipanti alla manifestazione delle “Eccellenze Alimentari”, difendono a spada tratta il proprio operato, in barba all’omologazione dei gusti. http://www.pittimmagine.com/corporate/fairs/taste.html
Un viaggio lungo tutto lo “Stivale”, fresco fresco della fine delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità nazionale, dove artigiani della carne, della pasta e delle cose buone, resistono all’assedio della globalizzazione, garantendo quei sapori genuini, e quei sani profumi, che difficilmente riusciranno a toglierci.
Taste è:
Un viaggio intorno alla birra italiana, artefice di sempre più numerosi stili. Saper scegliere tra ciò che è buono e che non è buono, imparando distinguere quale è un eccellente olio extravergine di oliva e a capire la differenza tra un aceto “tradizionale” di Modena e Reggio Emilia da un “balsamico”.
Un viaggio intorno alla dolcezza, dove il cacao unisce tavolette, cioccolatini, torte e lo zucchero si miscela nei panettoni artigianali, nella “gubana” e nei confetti.
Una rotta attraverso la squisitezza delle arance insaporite al brandy, nella confettura alla lavanda o nei biscotti alla rosa.
Vedere i colori e le varie consistenze del miele, assaggiando quelli più insoliti ricavati dal trifoglio, dal cardo e dal rosmarino.
I capperi di Pantelleria, declinati sotto tutte le loro forme: salsa, patè, pesto, o semplicemente sotto sale.
Solo i tagli più nobili dei suini italiani, utilizzati per la classica Mortadella di Bologna, la spalla, il guanciale, il Culatello di Zibello o il prosciutto toscano.
Le speziature più intense, gli aromi fruttati e floreali che si ritrovano nelle miscele di caffè selezionate nelle migliori piantagioni del mondo.
La scrupolosa selezione dei chicchi di riso delle varietà Balilla, Gange Aromatico, Baldo o Carnaroli, per i quali siamo famosi nel mondo.
La coltivazione dei grani antichi come il Cappelli, capace di dare una pasta d un sapore unico e le lavorazioni dei pastifici con antiche macchine e trafile in bronzo.
La ricerca dei migliori vitigni “autoctoni”, che danno vita a dei nettari di Bacco, unici, eleganti e profumati, e soprattutto alla passione dei vignaioli che dedicano al vino.
Tutto questo è legato anche al salone “Off” della manifestazione, il “Fuori di Taste”, dove vivere la città di Firenze assaporando appieno la sua energia e gustando le proposte gastronomiche in modo insolito attraverso i suoi locali e i negozi storici, il centro e l’Oltrarno. Tre giorni ad alta densità di calorie che vanno assaporati a pieno, del resto per la dieta possiamo rimandare a domani, che è un altro giorno!
Stefania Pianigiani