Che il cibo ormai è di moda lo avevamo già intuito dalla quantità di format televisivi dedicati alla cucina, dalla fama raggiunta da cuochi di vecchia data o neo-vincitori di cooking game, dal numero indescrivibile di autorevoli libri del settore. Che poi i signori di Pitti si siano inventati e abbiano fatto crescere una fiera dedicata al gusto e ai sapori nostrani è ancora una dimostrazione in più di quanto il cibo sia entrato nel lifestyle in maniera prepotente e anche molto fashion.
L’ottava edizione di TASTE non ha niente a che vedere con la prima, alla quale capitai quasi per sbaglio: allora la Stazione Leopolda era occupata solo nella parte centrale da una doppia fila di produttori un po’ spaesati. I numeri sono indubbiamente cresciuti e domenica scorsa la fiera era gremita di gente (curiosi e addetti ai lavori) e gli stand di perdevano a vista d’occhio. Dal prosciuttaio al pastaio, il cibo si mangia con la bocca ma soprattutto con gli occhi: packaging curati, colori, font e un’esposizione degna di una boutique (e certi prodotti hanno anche i prezzi da negozio di fascia alta).
Ma non solo gusto, anche sostanza: sperimentazione, miscugli, spezie, consistenze e nuove soluzioni alimentari da provare a casa come al ristorante. La ricerca, una produzione etica e ancora una volta il “bio” si affacciano in modo molto fashion ed accattivante sul mercato, perchè “sei quello che mangi” (annamo bbene, se fanno un passaggio nel mio frigo mi mandano dallo piscologo
E la tavola non si esaurisce con il cibo, ma la fiera dà spazio ai complementi (tablewear, anche il tavolo ha diritto al suo armadio), agli accessori (piatti, bicchieri e deliziosi armamentari per fare dolci, dolcini e dolcetti), i libri (lontani dall’Artusi, i moderni manuali sono studiati nel look e curati nelle parole) e addirittura una intera linea di abbigliamento realizzato con tessuti organici stampati con inchiostri derivati da prodotti naturali e fatti in casa come le conserve (caffè, carota, spinaci). Se non ci credete provate ad annusarli…(ecco, lo spinacio non credo che ce la farei a portarlo per più di un’ora…e se poi ci sudi di cosa sa?!?). Altriluoghi, li potete visionare QUI.
Un’assaggino e una sbirciatina alla mostra di poster del progetto “Food Chocolate Design“, che ha riunito illustratori, food blogger e produttori di cioccolato ad interpretare graficamente ricette insolite con l’elemento antidepressivo naturale per eccellenza, fino al giro di shopping nel taste-market, attratta da ogni singola confezione colorata, ma dissuasa dall’acquisto dalla certezza che non avrei saputo far onore a queste prelibatezze culinarie.
Però, guardando tutte queste cose belle&buone&fashion, avrei quasi voglia di imparare l’arte della tavola in tutte le sue varianti, dalla padella all’apparecchiatura…poi ci ripenso, nel frattempo mi limito a Taste(are)!!!
Food is Life, Food is Fashion, Life is Fashion!!!