Tatuaggio sì, tatuaggio no, mille tatuaggi. Anzi mille e uno perché devono essere dispari, tattica di marketing dei tatuatori furbi.
Io non ho nessun tatuaggio e spesso mi domando: sì, no, forse. Ma secondo voi, se non riesco mai a osare nemmeno con una nail art che dopo 15 giorni si rimuove, riuscirò mai a pensare a un concetto definitivo come una scritta indelebile sul corpo? Che poi dove, quando, cosa?
Ecco, sul cosa forse avrei pochi dubbi: se mai ne facessi uno potrebbe essere una scritta, una frase, un motto, un pensiero da ricordare, magari anche una sola parola per non esagerare.
Chiara Ferragni con il suo tatuaggio sotto l'ascella luce - evidentemente un promemoria per pagare le bollette - mi ha fatto più volte pensare che avrei potuto fare un Canone Rai, ma alla fine ha vinto lei perché adesso pure quello si trova nella bolletta della luce.
Potrei fare un vita su marte, la strada più corta è quella che sai (ciao papà, il copyright è tuo), finché la barca va lasciala andare, io applaudo all'atterraggio, team pastasciutta... ma ridurre tutto a una sola parola non è facile, perché il termine dev'essere forte, significativo, ricorrente. Insomma, un tatuaggio mica si butta lì per moda. Forse.
Questo è l'ultimo di Chiara Ferragni, sono due parole ma volevomostrarvelo lo stesso per fare informazione.
E poi, per non dimenticare...
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