Le terre provenienti dallo scavo delle gallerie fiorentine conterranno sicuramente bentonite, tensioattivi, polimeri e additivi perché la modalità di scavo della fresa, che giace inerte da mesi nel cantiere di Firenze Campo Marte, sono tali da non evitare questi contaminanti.
Finora i terreni prodotti da queste macchine sono stati portati in discarica e considerati rifiuti speciali.
Come sempre la mancanza di programmazione nelle opere ad alto impatto ambientale ha portato anche in questo caso ad accorgersi solo ora che non esistono in Italia discariche sufficienti a ricevere le terre contaminate fiorentine.
Perciò si cambia nome a quello che fino a ieri era rifiuto e si pianifica di portare 3 milioni di metri cubi di “sottoprodotti” a Santa Barbara.
In definitiva l’effettiva composizione delle terre verrebbe “resa nota” solo quando depositate sul luogo di destinazione.
I dubbi sorgono circa la possibilità di controllo dopo l’emanazione del Decreto Ministeriale n. 161 del 10 agosto 2012 da parte del governo sulle terre di scavo, in cui si dichiara chiaramente che quello che oggi sono rifiuti dal 6 ottobre saranno nominati “sottoprodotti” che potranno contenere “calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato”.
Dichiarare le zone di Santa Barbara una discarica richiederebbe troppo tempo, troppe e lunghe procedure burocratiche e forse anche una rivolta popolare dei cittadini del Valdarno contrariati nel vedere la propria terra ospitare 3 possibili discariche
Per i nostri amministratori, è molto più semplice cambiare il nome alle cose: i sottoprodotti fanno meno paura dei rifiuti e soprattutto non hanno bisogno di discariche per essere smaltiti.
Anche se il risultato concreto è il medesimo: una discarica chiamata “COLLINE SCHERMO”.
Per porre un esempio, la bentonite ha la proprietà di essere solida in mancanza di acqua, ma appena viene bagnata porta ad una consistenza fluida la terra con cui è miscelata (viene usata proprio questo negli scavi)
Trattando le terre e depurandole se ne potrà ridurre il contenuto ma non sarà possibile eliminare ogni traccia di bentonite, pensare di realizzare due colline con terra che in caso di pioggia si trasformi in melma è un rischio che deve necessariamente essere preso in considerazione al fine di non trovarsi, come è ormai consuetudine, al disastro ambientale e conseguente ripercussione su i cittadini.
Come gruppo di cittadini non riteniamo i “vicini” del Valdarno il “tappeto” sotto cui nascondere le nostre terre inquinate e continuiamo, collaborando con gli altri gruppi locali 5 stelle e il comitato/Associazione No Tunnel TAV Firenze, ad informare la cittadinanza
Il 4 ottobre saremo al Circolo di Santa Barbara dalle 21 per informare la cittadinanza ed organizzarci insieme.
Vi aspettiamo
Scarica e diffondi il volantino http://files.meetup.com/206824/Terrediscavo.jpg
L’alternativa c’è . Segui il link dove troverai gli edifici “ufficiali” a rischio, Il progetto Universitario alternativo, l’azione legale dei cittadini ed altre informazioni : http://firenze5stelle.com/tav-firenze-azione-legale/
Questo è il Programma a 5 Stelle per i Trasporti: http://goo.gl/u8rPO