Esiste un greco che non lo conosca? Che non sappia giocare? Ne dubito.E’ il gioco da tavola per eccellenza. Si gioca ovunque. In qualsiasi kafeneio, piccolo o grande che sia, rustico o lussuoso, ci sono a disposizione dei clienti i tavli. Si prendono e si gioca per tutto il tempo che si vuole.Le sue radici sono antichissime. Risalgono a migliaia di anni fa, nelle regioni della Mesopotamia.Gioco strategico, ma anche la fortuna gioca la sua parte. Perché si gioca con i dadi che inventò Palamede, re d’Eubea, per allietare i guerrieri greci durante la guerra di Troia. 
E la sua bellezza è proprio questa. Un intreccio intrigante dell’imprevedibilità della fortuna con l’elaborazione strategica.Si gioca in due. Velocemente, rumorosamente, vociferando, ma anche silenziosamente, meditando.In Grecia comunemente si gioca in tre modi: portes, plakoto, fevga.Portes asssomiglia al backgammon. Le differenze sono pochissime.Quando vado in Grecia ci gioco spesso. Appunto perché tutti ci giocano.Qui un po’ meno. In genere faccio qualche partita online.
