E’ l’alba.
Poca luce filtra dalle imposte
semichiuse insieme al profumo
agro del nostro mare.
Mentre il vociare dei pescatori all’opera
irrompe da padrone nella stanza al buio.
Ti cerco. Mi cerchi.
Ti sento venire dentro di me
e il languore è quella droga dei sensi
che squarcia insieme pareti e soffitto
e conduce per percorsi sempre ignoti.
Il tempo è tutto nostro.
Non abbiamo più paura di volare.
Poi una risata bambinesca e due macchie
di caffè sul candore del lenzuolo
che pare si facciano compagnia.
Si è fatto giorno.
Si riparte.
La città chiama.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Il dipinto in alto a corredo del testo è "L'isola sconosciuta" del pittore spagnolo Josep Segui Rico