TB News: A proposito di stadi, voci fuori dal coro in arrivo dal Regno Unito …

Creato il 02 febbraio 2012 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Nell’ultima giornata di campionato di Serie A alcune partite sono state rinviate a causa della neve. Non tanto (o non solo) per problematiche inerenti il campo di gioco, ma spesso per problemi di ordine pubblico (incolumità degli spettatori).

E quindi sono partite le richieste più o meno esplicite di accelerare l’approvazione della normativa per la costruzione di nuovi stadi. Per chi è interessato, qui trovate il link al sito della Camera dei Deputati che racconta l’evoluzione del disegno di legge AC 2800.

Non ci soffermeremo in questo post ad affrontare gli aspetti controversi contenuti nel disegno di legge.
Per quello vi rimandiamo alla lettura del secondo capitolo del libro “Ho provato a difendere un Sogno” (lo scaricate gratuitamente qui) oppure, all’articolo dell’Avv. Rossetti apparso tempo fa sul sito di Federsupporter, che trovate qui.

Rimarrete forse sorpresi nello scoprire che l’Avv. Rossetti sia costretto a precisare: ”
(…) mi sento, comunque, di poter immediatamente rilevare che in esso è stato espressamente reinserito e previsto il rispetto della normativa urbanistica e dei vincoli idrogeologici e paesaggistici in vigore.
Cosa che dovrebbe considerarsi persino banale ed ovvia, se, viceversa, come pure si è verificato, il disegno di legge non fosse rimasto bloccato per oltre due anni, principalmente a causa del pacchiano tentativo di soggetti estranei al Parlamento, ma, evidentemente, ben introdotti in esso, di strumentalizzare il provvedimento al fine di rendere possibile, mediante lo stesso e con il pretesto di costruire nuovi impianti sportivi, la realizzazione di colossali speculazioni edilizie su aree non consentite.

No, in questo post ci piace rilanciare un articolo apparso nella patria degli stadi di proprietà, ovvero il Regno Unito, e che – guardacaso – inizia a mettere in discussione l’equazione “stadio di proprietà = ricchezza per il club”.

Alcuni passaggi che dovrebbero essere studiati a fondo da tutti quelli che approfittano di ogni minimo contrattempo per riproporre, tra l’altro senza molta fantasia l’argomento degli stadi nuovi:

Fonte: http://sportinresearch.wordpress.com/

We’ve never fully understood why some people think that a stadium move is the only way to secure financial wellbeing.  On the contrary, our view is that the significant costs involved can actually lead to the opposite.
(…)
The rationale for relocation is frequently based on restricted options, confined space or new opportunities.  Restricted access (in the form of car parking), limited space to rebuild stands to post-Taylor standards, planning restrictions and opposition from local residents affected by matchday congestion, noise and litter (known as negative externalities) may push a club out of their home.  A new site, with sufficient space for a new (all-seater) stadium, including retail outlets, conference and banqueting facilities, road access car parking for 1,000s of spectators may be enough to pull the club away.  But even with both of those boxes ticked, relocation may not always be the best bet.

Aggiungono su www.footballeconomy.com che:

Arsenal has been able to cover the costs of moving to the Emirates, but arguably at the expense of the team.   The cost of St.Mary’s dragged Southampton down into administration and near collapse, albeit in large part as the result of relegation.   Whether the numbers stack up for Lincoln City is open to question.”

Osservazioni condivisibili, anzi anticipate anche in italiano, nel libro che vi ho già citato prima. E che trovate anche all’interno di questo sito, nei TB report dedicati agli stadi.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :