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TCE presenta la Chinese Super League 2016 (2/2)

Creato il 01 marzo 2016 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
TCE presenta la Chinese Super League 2016 (2/2)

La seconda parte della presentazione della Chinese Super League 2016. Il campionato inizierà venerdì 4 marzo con l'anticipo fra il Guangzhou R&F e l'Hebei Fortune, per concludersi il 5 novembre. Quella di quest'anno si preannuncia come la competizione più interessante del continente asiatico, con l'approdo in Cina di innumerevoli campioni provenienti dall'Europa e dal Sudamerica. La Chinese Super League che si appresta a cominciare, andrà a segnare inevitabilmente l'inizio di una nuova era, con lo spostamento del baricentro calcistico verso est.

( leggi qui per la prima parte).

TCE presenta la Chinese Super League 2016 (2/2)

Come si può notare dalla mappa soprastante, la stragrande maggioranza delle squadre che si contenderanno la CSL2016 è raggruppata a est, in particolar modo nelle provincie costiere, notevolmente più ricche di quelle interne e più rurali. Il Chongqing è la squadra più a ovest, mentre il Guangzhou si situa nella fiorente provincia del Canton. Un gigantesco blocco di regioni povere come Xinjiang, Tibet, Gansu, Mongolia Interna, Qinghai, e Yunnan non sono rappresentate nella massima divisione.

SHANGHAI SIPG
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Quella dello scorso anno è stata la stagione della maturazione per le Aquile di Ferro. La compagine allenata da Sven Goran Eriksson, e formatasi con un lunghissimo progetto sorto dalle accademie Xu Genbao, nel giro di dieci anni è riuscita a imporsi in Chinese Super League fino ad ottenere un secondo posto.
Nel 2015 è stato fatale lo scontro diretto a Shanghai contro il Guangzhou Evergrande, con il Sipg che è stato travolto per 3-0 e sorpassato in classifica. Proprio dal Canton arriva l'unico rinforzo di questa sessione di mercato, ovvero Elkeson, autentica leggenda del Guangzhou Evergrande. Il brasiliano andrà a formare un attacco stellare con Dariò Conca, Asamoah Gyan e il portento Wu Lei. Il numero 7, che ha esordito in prima squadra a 14 anni, lo scorso anno è stato devastante, mettendo a segno ben 16 reti in campionato, confermando di essere nettamente il miglior talento in campo cinese. A 24 anni è ancora nel pieno della maturazione, ed è da lui che ci si aspetta il grande salto di qualità che lo possa consacrare come uno dei migliori talenti dell'intero continente.
Quest'anno il Sipg dovrà affrontare anche un triplo impegno data la qualificazione alla fase a gironi della AFC Champions League. Eriksson dovrà cercare il giusto equilibrio nello schierare tutti quanti i suoi uomini offensivi, ma anche riassestare una difesa che lo scorso anno non ha dato assolutamente garanzie, anche a causa di un atteggiamento spesso votato in modo eccessivo all'attacco.
Basterà il solo innesto di Elkeson per puntare al titolo e spodestare il Guangzhou?

SHANGHAI SHENHUA
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Da qualche anno a questa parte, i Blue Devils sono caduti in basso. Dopo la fine dell'operazione Black Whistle List nel 2012, che ha portato la revoca del titolo conquistato dallo Shenhua nel 2003, sono giunte stagioni estremamente deludenti, l'ultima conclusa al sesto posto, ben lontano dalla vetta e mai in lotta già dalle prime giornate.
La nuova guida tecnica è quella di Manzano, che dovrà riuscire nell'impresa di replicare lo stesso bel gioco molto tecnico attuato nella sua esperienza al Beijing Guoan, infatti con l'allenatore Francis Gillot non si è mai vista una squadra compatta. Lo Shenhua ha agito pesantemente sul mercato, ingaggiando a centrocampo un uomo dinamico come Freddy Guarin dall'Intere in attacco una vecchia conoscenza nerazzurra, ovvero Obafemi Martins, che da Seattle si trasferisce in Cina, per ufficializzare questo colpo la dirigenza è stata costretta a rescindere il contratto della leggenda del calcio australiano Tim Chaill, dato che Manzano presumibilmente giocherà con il 4-2-3-1, con Demba Ba (ex Chelsea e Besiktas) come unica punta.
Lo Shenhua ha investito pesantemente anche per quanto riguarda i giocatori cinesi, spendendo 11 milioni di euro per il difensore Jinhao Bi proveniente dall'Henan.
Le ambizioni come ogni anno sono altissime, ma lo è altrettanto il rischio dell'ennesimo flop stagionale vista la concorrenza estremamente agguerrita.

BEIJING GUOAN
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Il titolo a Pechino manca dal 2008, troppo tempo per una delle piazze più amate del calcio cinese. Nel 2015 le Imperial Guards si sono classificate al quarto posto, mancando così l'accesso alla AFC Champions League, un finale deludente visti i brillanti risultati conseguiti nelle prime venti giornate con il record di 21 risultati utili consecutivi conseguiti fra il 2014 e il 2015.
L'Inverno del Beijing Guoan è stato caratterizzato da molteplici cambiamenti, con l'addio di Manzano e l'approdo in panchina di Alberto Zaccheroni, l'ex tecnico della nazionale giapponese. Con la nuova guida in panchina è mutato radicalmente anche il volto della squadra dati gli addii della vecchia guardia formata da Matic, Batalla (tornato al Bursaspor) e Damjanovic (Seoul), il mercato delle Imperial Guards a differenza delle scorse annate è stato molto ricco, merito anche dell'ingresso in società per il 50% della LeTv. A Pechino è giunta una piccola colonia di brasiliani, con Renato Auguro e Ralf provenienti dal Corinthians e Kleber dal Porto, ma il colpo più importante proviene dall'Europa orientale, con l'approdo di Burak Yilmaz dal Galatasaray.
Dal vecchio continente torna in patria anche l'ala destra Chengdong Zheng, in prestito al Rayo Vallecano, l'ala cinese in sei mesi ha collezionato solo sei presenze.
Sulla carta questo Beijing Guoan sembra molto più forte rispetto a quello dello scorso anno, e questa potrebbe essere la giusta stagione per riconquistare un titolo che manca nella capitale da ben otto anni, per raggiungere lo scopo Zaccheroni potrà contare anche su un gruppo di cinesi ben consolidato, molti di questi nel giro della nazionale, fari puntati sul giovanissimo terzino sinistro Lei Li e sull'ala offensiva Boxuan Song.

SHANDONG LUNENG
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Da Cuca a Mano Menezes, la guida tecnica dello Shandong Luneng rimane sempre carioca, ma già si sono intravisti dei cambiamenti in positivo dopo le prime uscite in AFC Champions League. Gli Orange Fighter ora sembrano molto più compatti, si approcciano meglio alla partita rispetto allo scorso anno, dove, era quasi diventata una regola fissa vedere lo Shandong sotto nel punteggio dopo pochi minuti, per poi intraprendere grandi rimonte grazie a un attacco di tutto rispetto.
Gli Orange Fighter si sono rafforzati solamente in difesa, con l'approdo di Gil al Corinthians per 8.5 milioni di euro che ha già trovato una buona intesa con Jucilei. Questa è stata l'unica significativa mossa di mercato che ha già cambiato gli equilibri della squadra in meglio. Menezes potrà contare anche su un attacco fra i più forti di Cina, con Ailosio, capocannoniere della scorsa edizione, attualmente fermo ai box. In queste prime uscite, data l'assenza del brasiliano, lo Shandong si è schierato con due punte, ovvero Diego Tardelli e Yang Xu, quest'ultimo apparso in splendida forma. Una mossa interessante è stata quella di spostare il fantasista Montillo in mediana in un 4-4-2 alternativo utilizzato durante i preliminari di Champions. Ad agire sulle fasce due fra i più interessanti talenti del calcio cinese: Liu Bin Bin e Yongpo, quest'ultimo in particolare è molto duttile e può giocare anche in un centrocampo a due uomini e da mezz'ala.
Nelle ultime stagioni di Chinese Super League, lo Shandong è stato sempre abituato a competere per il titolo, ma è mancato sempre il salto di qualità definitivo. Se il buongiorno si vede dal mattino (soprattutto dopo la vittoria in casa del Sanfrecce Hiroshima) questa potrebbe essere l'annata giusta per tornare a vincere

HEBEI FORTUNE
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Una realtà inedita del calcio cinese che vuole diventare subito grande. L'Hebei Fortune, squadra di proprietà statale, è al suo primo anno in Chinese Super League dopo aver conseguito il secondo posto nella China League One del 2015. L'obiettivo è quello di porsi subito fra le prime quattro in campionato e magari ppuntare anche al titolo nazionale dato che la rosa attuale è di ottimo livello.
La proprietà non ha badato a spese prelevando a suon di milioni inizialmente giocatori cinesi: Jangyang Jin dal GuangzhouR&F e Haifeng Ding, terzino sinistro del Liaoning. Diciassette i milioni spesi inizialmente per i due prima di passare all'acquisto di giocatori stranieri: due i nomi di spicco che vanno ad arricchire le file dell'Hebei: Gervinho dalla Roma e Lavezzi dal PSG formeranno un tridente d'attacco formidabile a Jin. ebei si è rafforzato in tutti i reparti con l'approdo di Mbia a centrocampo (Trabzonspor) e il turco Gulum dal Besiktas.
La squadra è affidata al giovanissimo Li Tie, alla sua prima vera esperienza da allenatore. Rimane difficile puntare al titolo in questa stagione visto che quella dell'Hebei Fortune è una realtà totalmente nuova, per quest'anno importante lottare per un posto nei piani alti della classifica per puntare al titolo nella prossima annata dando continuità a questo progetto tecnico.

YANBIAN FUDE
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A quindici anni di distanza, lo Yanbian Fude torna nella massima divisione cinese, e lo fa in modo differente da tutte le altre squadre, ovvero puntando prevalentemente sui talenti nazionali piuttosto che ne quelli stranieri.Lo Yanbian è l'unica squadra ad avere tre coreani fra le proprie fila: il centrocampista Yoon Bit, e le ali offensive Ha Tae e Kim Seoung. Gli unici volti non asiatici sono quelli del difensore serbo Pektovic e del centrocampista Trawally proveniente dal Gambia.
Tutto sembrava finito nel 2014 quando l'allora Yanbian Changbaishan concluse il campionato di China League One al quindicesimo posto che significava la retrocessione, ma il fallimento del Shaanxi Wozhou permise allo Yanbian di mantenere la sua posizione in League One e di vincerla nel 2015 grazie alla sponsorizzazione assicurazioni Fude e l'ingaggio del coreano Park Tae Ha in panchina, il quale ha allenato la propria nazionale dal 2007 al 2011.
La squadra è fra le più giovani del campionato, con il solo portiere Guang Yin ad aver superato i trent'anni.
Quello dello Yanbian è un modo alternativo di intendere la crescita calcistica, pochi capitali investiti, ma una lungimirante programmazione potrebbe riservare non poche sorprese

HANGZHOU GREENTOWN
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Si tratta di una realtà ancora di nuova formazione, ma che in pochi anni dalla sua fondazione avvenuta nel 1998, è stata in grado di scalare rapidamente le classifiche, prima regionali e poi nazionali per giungere in Chinese Super League nel 2007, dove ha sempre disputato campionati conclusi a metà classifica, senza affanni per quanto concerne la zona retrocessione. Per questa stagione l'Hangzhou ha cambiato volto, a iniziare dall'ingaggio dell'ex allenatore della nazionale sudcoreana Hong Myung Bo e l'addio dello storico capitano Xuang Cao che è tornato a Dalian, suo luogo di origine. Il mercato attuato quest'anno, è stato realizzato con cifre molto contenute, e spiccano gli ingaggi dell'ultimo minuto che potrebbero cambiare le ambizioni della squadra: dallo Shanghai Shenhua è arrivato Tim Chaill, mentre per mezzo milione di euro, dalla Salernitana è stato ingaggiato Gabionetta. L'Hangzhou può contare su alcuni giovani talenti cinesi, su tutti il ventiduenne centrocampista Gang Feng, titolare fisso da almeno quattro anni e membro titolare della nazionale U23, pronto a realizzare il grande salto di qualità.

CHONGQING LIFAN
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L'anno scorso è arrivata una comoda salvezza, rimane però difficile pensare ad altri obiettivi per il Lifan in questo 2016. Pochi cambiamenti per quanto riguarda gli stranieri, con la conferma del giovanissimo Fernandinho e l'argentino Gigliotti, prelevato la scorsa estate per 2.5 milioni di euro dal Boca Junior. L'unico rilevante acquisto è stato quello del croato Goran Milovic dall'Hanjduck Spalato, per il resto non si è snaturata la squadra che ha fatto molto bene lo scorso anno, con l'ingaggio di alcuni veterani cinesi. In questo 2016 vi sarà una nuova guida tecnica, dopo l'addio del cinese Baoshan, arriva in cattedra il coreano Chang Woe, il quale in Cina ha già allenato il Dalian Aerbin e il Qingdao.

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