Da quando ero piccola piccola i miei mi hanno sempre insegnato che al mondo siamo tutti uguali anche se siamo diversi.
Poi a scuola, sui libri, ci hanno fatto studiare le rivoluzioni di popoli che per difendere l'uguaglianza, la fratellanza e la libertà sono stati pronti a morire.
Ci hanno insegnato che il razzismo verso o neri é una cosa brutta perché al mondo abbiamo tutti gli stessi diritti.
Poi leggi, senti o assisti a scene di razzismo quotidiano.
Deridiamo chi abita nel paese accanto al nostro perché ha un accento leggermente diverso da noi.
Qualcuno chiama ancora noi del sud terroni e noi chiamiamo poveraccio quelli che abitano più a Sud di noi.
La legge non é uguale per tutti perché se hai soldi puoi pagarti un buon avvocato e continuare a fare la tua solita vita.
Anche davanti alle malattie non siamo tutti uguali perché se hai i soldi ti curi con le medicine migliori mentre se i soldi non ce li hai non hai neanche i soldi per fare le analisi e scoprire che sei malato.
Mi chiedo quindi come farò a spiegare a mia figlia che siamo tutti uguali.
In realtà una storia, che é vera, da raccontarle ce l'ho.
E' difficile da spiegare.
Le cose semplici hanno sempre spiegazioni contorte.
Eppure sono semplici.
E' un controsenso.
C'è stato un momento, all'inizio della mia vita da mamma che mi sono sentita uguale a tutte le donne del mondo.
C'era mia figlia attaccata al seno e li ho capito che davvero non c'è differenza.
In quel momento ero ricca ed ero povera.
Una donna in carriera ed una disoccupata.
Laureata e analfabeta.
Bianca, nera, gialla e rossa.
Ero alla strega di un animale.
Una lupa, un cane e un gatto.
Sono diventata uguale a chiunque altro eppure ero sempre io.
Ed anche la mia bambina era uguale a chiunque altro neonato nel mondo.
Era semplicemente un cucciolo con l'istinto naturale alla suzione.
Forse é un po' difficile da spiegare ed il discorso potrebbe sembrare alquanto banale.
Abbiamo tutto due occhi, due piedi, due gambe ed un solo cervello eppure non abbiamo tutti le stesse possibilità
Allora mia figlia diventata una bambina più fortunata di un bambino africano che non ha la certezza di avere un pasto al giorno ma sarà meno fortunata dal punto di vista economico di chi ha dei genitori realmente ricchi.
E allora mi chiedo se oggi c'è ancora qualcuno che può morire di fame (non ho di malattie ma di FAME) siamo davvero sicuri di essere tutti uguali?
A me, forse, è sfuggito qualcosa...