L’attivismo civile in Marocco ha raggiunto importanti risultati. Ma si tratta di obiettivi che dovrebbero invece essere una priorità dello Stato.
Sfoglio il magazine Kalimat (fondato dalla brava Danah Abdulla) e trovo un articolo che riferisce un nuovo esempio. Si parla di Teach4Morocco che è una organizzazione non governativa (ong) fondata nel 2011 a Meknes, non lontano dalla capitale Rabat. Il suo obiettivo è quello di costruire nelle aree rurali del Paese nuovi edifici scolastici, e di fornirli di libri, lavagne e banchi di scuola. Perchè l’istruzione di qualità oggi in Marocco deve essere per tutti. I fondi arrivano grazie ad un’idea moderna: si tratta di donazioni private da semplici cittadini marocchini. L’iniziativa non vuole ignorare l’urgenza di attuare un piano di riforme nel settore dell’istruzione con soldi pubblici. La ong marocchina crede invece che non sia lo Stato da solo a doversi assumere la responsabilità del cambiamento. Si legge sul loro sito:
“We believe that while improving the system of education can involve big governmental strategies, it also necessitates small interventions. We also believe that change comes from within and we want to be part of the solution.”
Graffiti all'interno della fabbrica culturale de Les Abattoirs di Casablanca (foto Elisa Pierandrei)
Da quando nel 1999 Re Muhammed VI è salito al trono, l’istruzione ha certamente assunto - almeno a parole - un ruolo piu’ rilevante nel piano di sviluppo socio-economico del Paese, scrive Kalimat. Tuttavia manca ancora una strategia nazionale chiara che ad oggi abbia provveduto, per esempio, a collocare diversamente le risorse finanziarie per un interventi piu’ efficienti. E’ qui che - ormai anche in Marocco - entra in gioco l’attivismo sociale come fattore imprescindibile per orientare le politiche statali. Quindi Teach4Morocco aspira implicitamente a diventare un gruppo di pressione in modo che il governo faccia e mantenga le promesse.
Per raggiungere il suo obiettivo, la ong marocchina ha adottato un approccio partecipativo a 360 gradi. Quindi non solo cercando di coinvolgere i cittadini come finanziatori, ma chiamandoli anche ad intervenire come volontari ed esperti. Teach4Morocco è diretto da Maha Lazari che collabora con un team di giovani. Nel 2012 ha ricostruito la scuola del remoto villaggio di Ichbaken (nell’Alto Atlante), grazie questa volta anche allo straordinario intervento di un’organizzazione di studenti stranieri. Ora servono 12mila euro (di cui quasi 9mila già raccolti) per costruirne un’altra ad Ait Hamza.