La situazione attuale di PS Vita la conoscono più o meno tutti, e per quelli che la ignorano gliela riepiloghiamo: le difficoltà finanziare di Sony degli ultimi anni hanno costretto il colosso nipponico a tagliare un po’ di rami morti, e sull’altare dei sacrificabili c’era anche PS Vita con vendite non all’altezza delle aspettative; le risorse lato gaming sono quindi state investite tutto su PS3 prima e PS4 poi, lasciando la console portatile PlayStation in mano a indie e terze parti, con una buona rinascita del genere JRPG c’è da dire. In un periodo di Remastered a destra e manca, con i pro e contro del caso, non sorprende che Sony e Media Molecule abbiano deciso di riutilizzare l’ex esclusiva di PS Vita, Tearaway, per offrire agli utenti la deliziosa esperienza creata anche su PS4, e altresì rimpolpare la povera line-up della console ammiraglia per questo 2015. All’annuncio, le prime sensazioni erano di repulsione, verso un gioco che era stato creato e pensato per sfruttare le caratteristiche di PS Vita, al di là delle comprensibili logiche commerciali. Il nostro approccio è stato comunque aperto a qualsiasi possibilità, ed ecco come è andata con il lavoro di Media Molecule e Tarsier Studios.
C’È POSTA PER TETearaway è un’avventura in terza persona nella quale il giocatore controlla a scelta Iota o l’altro alter ego femminile Atoi, piccoli e delicati esseri di carta, dei messaggeri, il cui scopo finale è consegnare un messaggio. A chi? Ai “Tu”, ovvero a noi stessi: le entità che osservano da un buco al centro del sole il mondo sottostante. Una piccola finestra che divide il mondo reale da quello di carta, in cui il nostro volto – ripreso dalla PS Camera – prende vita sullo schermo in diverse occasioni. Questa caratteristica unita al fatto che non dovremo solo guidare il messaggero, ma intervenire letteralmente con le nostre mani, crea una connessione particolare tra noi ed il personaggio.
Al pari di una divinità dovremo intervenire per aiutare la bustina a sconfiggere i nemici, le cartacce, a risolvere puzzle, a spingerla su piattaforme altrimenti inaccessibili, in una dimensione cartacea popolata da animali ed altre creature, alcune delle quali chiederanno il nostro aiuto per risolvere incarichi fin troppo semplici che rappresentano una parte degli extra del gioco e che una volta portati a termine regalano dei coriandoli. Attraverso i coriandoli, sparsi qua e là per gli scenari, ottenibili nei pacchi regalo nascosti e tramite altre interazioni, sarà possibile ampliare il nostro catalogo di decorazioni. La personalizzazione è un elemento molto presente nel mondo di Tearaway, e come poteva non esserlo con i creatori di LittleBigPlanet, che ancora una volta hanno voluto offrire la possibilità ai giocatori di esprimersi in maniera creativa.
Tramite il Dualshock richiameremo un piccolo editor con il quale poter rimuovere gli elementi che caratterizzano l’alter ego e sostituirli con altri da un elenco di oggetti animati e non, oppure con decorazioni create ex novo mediante un tappetino da ritaglio sul quale tracciare le linee dell’oggetto che si vuole creare, disegnando direttamente sull’area del touchpad, metodo che si è dimostrato all’altezza del compito senza far rimpiangere il touchscreen di PS Vita. Tuttavia come su PS Vita, disegnare qualcosa di complesso incontra diversi problemi di precisione specie nell’unire due linee ad un punto. Niente di insuperabile con un po’ di pazienza, dato che ogni errore potrà essere cancellato con la gomma, ma un ostacolo non da poco per la creazione di forme più complesse. A sopperire a questa problematica si inserisce la possibilità di sovrapporre più strati di carta l’uno all’altro, creando decorazioni a mo’ di collage; quindi laddove non è possibile realizzare ghirigori articolati con le dita può intervenire la creatività. E in questa versione viene in aiuto anche la companion app, sfruttabile da smartphone e tablet o anche PS Vita stessa, tramite la funzionalità secondo schermo, con cui è possibile personalizzare non solo l’alter ego ma anche tutto il mondo di gioco, scattando foto con la fotocamera del dispositivo oppure usando gli strumenti di personalizzazione del gioco.
UN GAMEPLAY BEN INCARTATO… SU PS VITACon nostra grossa sorpresa abbiamo scoperto e apprezzato il passaggio dei controlli da PS Vita al Dualshock 4, che con Tearaway rimangono intuitivi e di facile utilizzo; una naturalizzazione alquanto inaspettata che non perde nessun comando per strada, bensì li ripropone tutti eccetto quello delle dita che fuoriescono dallo schermo. Ora saltare per saltare sui tamburi si preme il tasto del touchpad, disegnare o far soffiare il vento riprende la tradizionale gesture dello swipe che dallo schermo di PS Vita si sposta all’area del touchpad, in più con il grilletto del pad si attiva una luce con la forma del led del Dualshock 4 che serve per distogliere l’attenzione dei nemici e spingerli in una determinata direzione per farli cadere. Insomma, dal punto di vista dei controlli il lavoro di Tarsier Studios è stato ottimo, certo però, che l’immersività data dagli input tattili della console portatile e dallo schermo di 5 pollici che assomigliava tanto a una finestra nel mondo di gioco, si perde un po’ con pad e TV. Inoltre c’è da dire che il tipo di interazioni proposte già nella versione portatile erano un po’ tediose ma ben amalgamate tra le sezioni di esplorazione, platform e di azione, qui, questo fastidio si avverte maggiormente, anche perché il gioco dura qualche ora in più. Difatti qui è bene evidenziarlo, non parliamo di Remastered, bensì dello stesso gioco visto su PS Vita ma ampliato in diverse sezioni, con alcune nuove azioni, contesti e situazioni diverse. Questo aspetto è sicuramente meritevole di lode, anche se al netto di un costo del gioco più alto, peccato che le nuove sezioni di gioco si dimostrano poco audaci nell’offrire qualcosa di realmente nuovo all’esperienza di Tearaway, e complice la ripetitività a cui facevamo riferimento poche righe sopra, il lavoro in più risulta più deleterio che proficuo per certi versi. Infine ci sono: la telecamera che continua a incartarsi in alcune situazioni e la stessa facilità con cui era possibile portare a termine Tearaway su PS Vita la ritroviamo su PS4, e in questo contesto è un elemento che stona maggiormente: laddove su portatile l’abbiamo accettata vista l’esperienza scanzonata ma coinvolgente, su PS4 è più difficile farlo.
FORME E SUONI SUGGESTIVIArtisticamente, Tearaway è davvero eccezionale, rivelando in maniera evidente l’impronta di Media Molecule che ha creato ancora una volta un mondo, quello di carta, capace di incantare non attraverso chissà quali virtuosismi tecnici ma con una bellezza semplice e pura. Il mondo di gioco è sempre pieno di vita davanti ai nostri occhi: gli animali sono lì che gironzolano nella natura circostante, le piante riposano per svegliarsi e sbocciare al nostro passaggio, i ponti si estendono e si ritirano come se respirassero. Tearaway è un mondo pulsante ricco di vitalità che contempla tutto quello che ci può aspettare da ambienti composti da modelli di carta, quindi pagine che si sfogliano, riccioli di fogli che si piegano al soffiare del vento, pezzi che si strappano e persino della colla su cui il personaggio può aderire. Tutta quella magia visualizzata su uno schermo da 5 pollici perde un po’ del suo smalto su un TV, dove la poca complessità delle forme degli elementi dello scenario sono più evidenti. Le suggestioni create dallo stile visivo vengono accompagnate da un’eccellente colonna sonora che merita sicuramente un posto nei vostri cataloghi musicali, perché quelle che ascolterete sono musiche dalle tinte folk che lasceranno un segno indelebile nei vostri ricordi.
Ancora presente l’aspetto social che attraverso la PlayStation Camera piuttosto che con dispositivi esterni, è possibile dare vita a incredibili decorazioni da condividere su Twitter, Facebook e sul sito Tearaway.me, rinnovato nella grafica e in alcune funzioni. Sono sempre presenti poi gli elementi dello scenario privi di colore da fotografare, che fanno parte degli extra del gioco, per sbloccarne lo schema. Attraverso il sito del gioco si può accedere agli schemi sbloccati e stamparli per ricreare gli stessi oggetti carta seguendo le istruzioni. Una volta creato il modello di carta potete scattarne una foto e caricarla sul sito in modo da condividerla con gli altri. L’intento degli sviluppatori è quello di spingere i giocatori a creare gli stessi modelli visti nel gioco, un’attività che esula dal contesto videoludico e che è un efficace strumento educativo che promuove la creatività, la stessa con cui Media Molecule ha creato Tearaway.