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Tearaway – Recensione

Creato il 20 novembre 2013 da Videogiochi @ZGiochi

Cover Tearaway

PS Vita TESTATO SU
PSVITA

Genere: ,

Sviluppatore: Media Molecule

Produttore: SCEE

Distributore: Sony

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 22/11/2013

Pegi 7 PSVITA

EUR 29,99

VISITA LA SCHEDA DI Tearaway

Pro-1Un'avventura unica che sfrutta a dovere le qualità di PS Vita Contro-1Il gameplay meritava qualche spunto e approfondimento maggiore

Pro-2Le interazioni proposte divertono abbastanza fino alla fine Contro-2I combattimenti potevano essere più frequenti ed animati da una maggior tipologia di nemici

Pro-3Comparto artistico e sonoro fantastici Contro-3Troppo semplice

L’autunno di PS Vita in termini di uscite è stato programmato da tempo con i soli Killzone: Mercenary e Tearaway a riempire il catalogo retail della console portatile Sony in termini di esclusività. Accertata la bontà della produzione di Guerrilla Cambridge è giunto il turno di analizzare il nuovo titolo con cui Media Molecule torna sulla scena, che poco ha a che fare con il fenomeno di LittleBigPlanet nonostante alcuni caratteri distintivi siano facilmente associabili, ma è più una questione legata al team in sé che ad una somiglianza fra i brand. Infatti bastano pochi minuti nel mondo di Tearaway per capire di trovarsi dinanzi ad una produzione del talentuoso team di Guildford, un mondo fatto interamente di carta e progettato esclusivamente per PS Vita, cercando di sfruttarne tutte le peculiarità.

<img class="aligncenter size-full wp-image-85233" alt="Tearaway" src="http://immagini.z-giochi.com/2013/06/Tearaway.jpg" width="638" height="249" />

C’È POSTA PER TE

Tearaway è un’avventura in terza persona nella quale il giocatore controlla a scelta Iota o l’altro alter ego femminile Atoi, piccoli e delicati esseri di carta il cui scopo finale è consegnare un messaggio. A chi? Ai “Tu”, ovvero a noi stessi: le entità che osservano da un buco al centro del sole il mondo sottostante. Una piccola finestra che divide il mondo reale da quello di carta, in cui il nostro volto – ripreso dalla fotocamera anteriore del sistema – prende vita sullo schermo in diverse occasioni. Questa caratteristica unita al fatto che non dovremo solo guidare il messaggero, ma intervenire letteralmente con le nostre mani, crea una connessione particolare tra noi ed il personaggio.

Al pari di una divinità dovremo intervenire per aiutare la bustina a sconfiggere nemici, a risolvere puzzle, a spingerla su piattaforme altrimenti inaccessibili, in una dimensione cartacea popolata da animali ed altre creature, alcune delle quali chiederanno il vostro aiuto per risolvere incarichi fin troppo semplici che rappresentano una parte degli extra del gioco e che una volta portati a termine regalano dei coriandoli. Attraverso i coriandoli, sparsi qua e là per gli scenari, ottenibili nei pacchi regalo nascosti e tramite altre interazioni, sarà possibile ampliare il nostro catalogo di decorazioni. La personalizzazione è un elemento molto presente nel mondo di Tearaway, e come poteva non esserlo con i creatori di LittleBigPlanet, che ancora una volta hanno voluto offrire la possibilità ai giocatori di esprimersi in maniera creativa.

Con una pressione prolungata del nostro dito sul personaggio richiameremo un piccolo editor con il quale poter rimuovere gli elementi che caratterizzano l’alter ego e sostituirli con altri da un elenco di oggetti animati e non, oppure con decorazioni create ex novo mediante un tappetino da ritaglio sul quale trascinare i fogli di carta colorati, tracciare le linee dell’oggetto che si vuole creare disegnando direttamente sul touchscreen ed infine ritagliare automaticamente il tutto con l’apposita icona. Proprio a tal riguardo, una piccola nota va evidenziata sulla creazione delle decorazioni: l’uso delle dita per disegnare gli oggetti incontra diversi problemi di precisione specie nell’unire due linee ad un punto. Niente di insuperabile con un po’ di pazienza e visto che ogni errore potrà essere cancellato con la gomma, ma un ostacolo non da poco per la creazione di forme più complesse. A sopperire a questa problematica si inserisce anche la possibilità di sovrapporre più strati di carta l’uno all’altro, creando decorazioni a mo’ di collage; quindi laddove non è possibile realizzare ghirigori articolati con le dita può intervenire la creatività.

UN GAMEPLAY BEN INCARTATO

Il passaggio di LittleBigPlanet su PS Vita con un capitolo dedicato ci lasciò stupiti dal punto di vista dei controlli per una transizione talmente naturale da far pensare che a monte il gioco fosse stato pensato con già in mente le caratteristiche della portatile. Fino a oggi infatti LittleBigPlanet Vita è il gioco che sfrutta nel migliore dei modi i vari input che il sistema offre e da meno non poteva essere Tearaway che è stato sviluppato specificatamente per l’handheld di Sony. Il gioco introdurrà alle diverse interazioni in modo graduale, con il protagonista che apprenderà a poco a poco nuove azioni come il salto o il rotolamento. L’apprendimento sarà veloce ed intuitivo, non faticheremo a capire con quali elementi dovremo interagire: vedere dei tamburi coperti dai simboli PlayStation suggerirà di picchiettare sul touchpad posteriore per far saltare il personaggio più in alto; una superficie semitrasparente indicherà che in quell’area è possibile far uscire letteralmente le nostre dita utilizzando sempre il touchpad posteriore (l’interazione sicuramente più coinvolgente) per uccidere dei nemici (le Cartacce), oppure per spostare oggetti che permettano al nostro piccolo amico di proseguire. Fotocamera anteriore e posteriore per scattare foto, microfono per registrare suoni, giroscopi per muovere piattaforme ed il touch screen per uccidere nemici, strappare fogli, dispiegare e contrarre fogli di carta. Tutti gli input di cui PS Vita dispone vengono utilizzati ed affiancano la classica impostazione che demanda all’analogico sinistro lo spostamento del personaggio, a quello destro lo spostamento della telecamera (semi-fissa che presenta qualche incertezza) e ai tasti frontali le azioni basilari.

Uno dei dubbi maggiori emersi dal nostro provato al Gamescom riguardava la possibile ripetitività delle meccaniche con cui il gioco ci chiedeva di interagire tramite gli input tattili. Ebbene, dopo aver finito il gioco possiamo dire che quei sospetti erano fondati, ma in maniera diversa da come ce l’aspettavamo. Il team inglese è stato bravissimo a combinare le fasi di esplorazione, quelle platform e di azione per un risultato finale che difficilmente annoia. Nelle nove ore di gioco circa (concludendolo all’80%) passare dal touchpad posteriore al touch screen o scattare foto non è mai sfociato in qualcosa di tedioso, seppure nel concreto le soluzioni creative adottate da Media Molecule per interagire con il mondo di carta si esauriscono abbastanza presto. Di fianco alle sezioni di gioco sopraccitate vi sono anche i combattimenti con le Cartacce, fasi di gioco non particolarmente numerose che potevano essere arricchite da un numero superiore di tipologie di nemici. In tutto sono solo quattro e con pattern molto basilari che creeranno qualche piccolo fastidio solo quando saranno parecchio numerosi. La facilità con cui si risolvono i combattimenti è in sintonia con la difficoltà generale del titolo, che verrà portato a termine con soddisfazione, ma non quella derivante dall’aver superato una sfida più o meno complessa. Le fasi che richiederanno un attimo più di attenzione saranno quelle platform che verranno affrontate comunque a cuor leggero grazie alla ricchezza di checkpoint di cui ogni livello è composto.

FORME E SUONI SUGGESTIVI

Artisticamente, Tearaway è davvero eccezionale, rivelando in maniera evidente l’impronta di Media Molecule che ha creato ancora una volta un mondo, quello di carta, capace di incantare non attraverso chissà quali virtuosismi tecnici ma con una bellezza semplice e pura. Il mondo di gioco è sempre pieno di vita davanti ai nostri occhi: gli animali sono lì che gironzolano nella natura circostante, le piante riposano per svegliarsi e sbocciare al nostro passaggio, i ponti si estendono e si ritirano come se respirassero. Tearaway è un mondo pulsante ricco di vitalità che contempla tutto quello che ci può aspettare da ambienti composti da modelli di carta, quindi pagine che si sfogliano, riccioli di fogli che si piegano al soffiare del vento, pezzi che si strappano e persino della colla su cui il personaggio può aderire. Le suggestioni create dallo stile visivo vengono accompagnate da un’eccellente colonna sonora che merita sicuramente un posto nei vostri cataloghi musicali, perché quelle che ascolterete sono musiche dalle tinte folk che lasceranno un segno indelebile nei vostri ricordi.

Al contrario di LittleBigPlanet, Tearaway è privo di qualsiasi componente multigiocatore ma non rinuncia ad un aspetto social che non dispiacerà agli utenti, specie a quelli che hanno passato ore nella community di LittleBigPlanet. Come detto, all’interno del gioco si farà un ampio uso della fotocamera per fotografare qualsiasi scena desideriamo (per un massimo di 96 foto) che è possibile condividere su Twitter, Facebook e sul sito Tearaway.me. Inoltre, nell’avventura sarà possibile fotografare degli elementi dello scenario privi di colore, che fanno parte degli extra del gioco, e sbloccarne lo schema. Attraverso il sito del gioco potrete accedere agli schemi sbloccati e stamparli per ricreare gli stessi oggetti carta seguendo le istruzioni. Una volta creato il modello di carta potete scattarne una foto e caricarla sul sito in moda da condividerla con gli altri. L’intento degli sviluppatori è quello di spingere i giocatori a creare gli stessi modelli visti nel gioco, un’attività che esula dal contesto videoludico e che è un efficace strumento educativo che promuove la creatività, la stessa con cui Media Molecule ha creato Tearaway.

<img src="http://img.youtube.com/vi/UwPAxuVOkQs/0.jpg" alt="Immagine anteprima YouTube" />

IN CONCLUSIONE
Dai pupazzi di pezza ai modelli di carta: Media Molecule si presenta al pubblico con un nuovo gioco, sviluppato esclusivamente per PS Vita, che riflette ancora una volta la forte personalità degli sviluppatori dediti a realizzare e sperimentare nuove esperienze di gioco, ignorando quasi le tendenze del mercato. Giocando Tearaway, più di un pensiero è andato al nuovo progetto in sviluppo per PS4 con la forte curiosità di scoprire le idee partorite dalle menti dei ragazzi di Guildford, che senz’altro non mancheranno di essere originali. Tearaway è un’avventura unica che si dimostra attenta nello sfruttare le qualità del sistema su cui è sviluppata: la carta che caratterizza il mondo di gioco non ha solo un aspetto estetico, ma ha dei riflessi sul gameplay. PS Vita diventa una finestra che separa la dimensione reale da quella virtuale e viene usata attraverso i suoi controlli per interagirci, scoprendo un mondo magico come quello illustrato dai libri pop-up pieni di vitalità e creatività, ma anche tangibile e coinvolgente. Il gioco è un’avventura rilassata e spensierata che diverte abbastanza con le interazioni proposte, evidenziando comunque delle lacune in termini di gameplay tra combattimenti e missioni secondarie che potevano essere maggiormente approfonditi e meccaniche che nel corso del gioco perdono un po’ di freschezza. Tearaway è longevo nella media e rigiocabile grazie alla raccolta dei collezionabili sparsi in ogni livello che regaleranno qualche ora extra. Se siete alla ricerca di un’avventura originale, capace di divertirvi sfruttando le caratteristiche della console con un comparto audiovisivo davvero stupendo, Tearaway è un’esperienza che non dovete assolutamente perdervi. ZVOTO 8.5
Voto dei lettori8.5
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