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Teaser Tuesday #24

Creato il 11 febbraio 2014 da Valeria Polverino @missvalesbooks
Teaser Tuesday #24
Buongiorno Booklovers!Siamo giunti all'appuntamento #24 di Teaser Tuesday, rubrica ideata dalla blogger canadese MizB autrice di Should be reading. L'estratto di questa settimana è tratto dal romanzo Prima che tu mi tradisca, di Antonella Lattanzi. Fra poco piú di dieci giorni incontrerò l'autrice in occasione della presentazione del suo libro che si svolgerá a Palazzo Marciani (ve ne ho parlato qui) e sto preparando il mio intervento.Bando alle chiacchiere, eccovi l'estratto! Buona lettura!
Teaser Tuesday #24


"Della puzza, del fumo, si accorge pure Silvia, appartata sul lungomare assieme a un uomo. Ha quindici anni, ma non è la prima volta. Lui le ha appena slacciato il reggise- no, le mani dappertutto sotto il vestito gonfio di paillette. Reduci da una serata al Barion – a calpestarne i pavimen- ti, se si tende l’orecchio, si sentono ancora i passi degli ufficiali inglesi e le grida della sera del ’43 – si baciano, chiusi in una decappottabile ammaccata di che colore non si sa, parcheggiata in un’ansa del lungomare. I lampioni sono cerini infilati dritti nella sabbia, l’acqua scura non promette niente bene, gabbiani smaniosi, auto, cicche, bottiglie, lische di pesce, Silvia e l’uomo si frugano l’un l’altro barricati di fronte al teatro Margherita, costruito dentro il mare a inizio Novecento, vittima di un rogo pure lui, e che è, senza fantasia state, e madò. Le fiamme del Petruzzelli sono rosse, gialle, il fumo è un gigantesco fuso bianco, una sonda dal cielo alla città. Si vedono dal mare, dal carcere, dal parchetto tossico davanti alla stazione. Piú che lingue sono braccia, mani, teste, corpi che affogando si dimenano, ardono e infine scompaiono. Silvia sente puzza di bruciato. Stacca la bocca dall’uomo. Alza gli occhi e li butta fuori dalla macchina. Immenso davanti a lei, il teatro Margherita, sfinito sotto il peso di mille ristrutturazioni mai concluse, vacilla e stride fantasmatico. Le fiamme e il fumo del Petruzzelli si riflettono sui pon- teggi, le impalcature, i calcinacci del teatro Margherita e, piú avanti, lampeggiano su strade, barche, dentro le puttane. – Usciamo! – grida Silvia.Ma l’uomo la tira dentro, le passa la lingua sull’orecchio, la lingua fruga veloce nel padiglione auricolare, torna indie- tro nella bocca, lecca le labbra, – Non è niente, dài, stàtt’ tranguílla qqua, – le tira un braccio, se la spinge addosso, Tranguíll’ cóm’ a l’anguíll’, pensa Silvia a sproposito, si divincola, – Ma guarda!, – indica. – Stai zitta, statti calma, ti proteggo io, – ansima lui. Lei si lancia fuori dalla macchina. Lui la prende al volo, la strattona. – E avàst’, ahò –. Mi fai male, Silvia ha appena il tempo di guardare verso il centro, spalle al Margherita. A poche centinaia di metri, la cupola del Petruzzelli trema, si gonfia, erutta e infine crolla: uagliò m’arrèndo, mòcc’a vvói, avàst’, nòn ge la faccio piú.Conoscevate questo libro? Attualmente cosa state leggendo? Fatemi sapere!



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