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L'estratto di oggi...
Raggiungemmo le camere. Le porte erano accostate ma aperte. Entrammo insieme in quella del professore. C’erano fango e chiazze bagnate ovunque. La sua valigia era sparita. Qualcuno aveva frugato nei cassetti e negli armadi ma, a parte quello, non c’erano segni di devastazione. Nessuno aveva cagato sul letto e altre finezze simili. Lo stesso era accaduto nelle altre stanze, con la differenza che a me e a Vergy avrebbero potuto al limite sputare sullo spazzolino da denti, perché gli zaini li avevamo sempre tenuti con noi.da...
Facemmo un veloce giro cercando di capire che aria tirava nell’albergo. Non notammo nulla di strano, a parte la fetente puzza di pesce e le chiazze di fango e di mucillagine. Alcuni strani segni avrebbero anche potuto essere impronte, ma non potevamo esserne certi. Da dietro le porte chiuse si sentivano gli altri clienti russare. Poiché chiunque fosse entrato nelle nostre camere non poteva sapere che noialtri furboni non c’eravamo, dovevamo dedurre che era proprio noi che cercava, e non per invitarci a un pigiama party.
Franco, che nell’ultima ora non aveva aperto bocca, distrutto dalla stanchezza, guardando dritto davanti a sé nel vuoto, mormorò: «Ci sono venuti a cercare. Quelli veristavolta.»
Nessuno replicò. Non c’era tempo per le chiacchiere o le congetture consolatorie. Dovevamo presumere il peggio. E il peggio era brutto.
Tenemmo un breve consiglio di guerra nella stanza di Franco. Che poi si trasformò immediatamente in un consiglio di fuga. Franco era pallido e quasi inerte. Ora che c’erano buone probabilità che avesse trovato ciò che cercava, l’enormità della realtà lo aveva sopraffatto. Aveva perduto la voglia di prendere decisioni. Lo capivo; era capitato anche a me, in passato.
Vergy gli parlò con calma. «Dobbiamo andarcene subito di qua. Spero siate tutti d’accordo.»
Non si rivolgeva a me. Non ce n’era bisogno. Ci conoscevamo da troppo tempo e sapevamo bene entrambi quando era il momento di combattere e quando lo era di levarsi dai coglioni.
Nessuno replicò.
Vergy consultò l’orologio. «Tra poco farà giorno. So che siamo tutti distrutti, ma dobbiamo toglierci di torno. Il posto non è più sicuro. Il perimetro è stato rotto una volta, dobbiamo quindi pensare che possano rifarlo. Anche di giorno.»
TITOLO: Lovecraft’s Innsmouth
AUTORE: Claudio Vergnani
GENERE: Horror