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Teaser tuesdays #22

Creato il 25 marzo 2014 da Crazygio @RuggieroGiorgia
Teaser tuesdays #22
Buonasera bellissimi!Come state? Io sono super raffreddata con una tosse da paura, maledetti cambiamenti del tempo. E' di nuovo martedì, quindi è tempo del nostro Teaser Tuesdays, la rubrica ideata dal blog Should Be Reading con lo scopo di condividere piccoli stralci delle nostre letture. Partecipare alla rubrica è semplicissimo, vi basterà:
- Prendere il libro che si sta leggendo- Aprire ad una pagina a caso (o scegliere il passo che più vi ha colpito)- Condividere il teaser scelto
Importante è non fare spoiler! Se vi va potete condividere con me la vostra lettura corrente e farmi sapere cosa ne pensate di quella che condivido io.
Il Teaser Tuesdays che ho deciso di condividere con voi oggi è quello del libro che ho attualmente in lettura. Si tratta di Prodigy di Marie Lu. Dopo aver terminato Legend non potevo proprio attendere oltre per leggere il seguito, ammetto che sentivo già la mancanza di Day.
Teaser tuesdays #22
Corriamo giù per il corridoio finché la mia guida non mi ferma davanti a una delle porte. Alloggio 4A. Qui estrae una tessera magnetica e la passa sul pannello d’accesso. La porta scatta e si apre di uno spiraglio. Dentro, al buio, s’intravedono otto file di brande e armadietti.L’hacker si gira a guardarmi. «Razor vuole che aspetti qui per essere sicuro che ti catturino i soldati giusti. Ha in mente una pattuglia precisa.»Ma certo, è logico. Conferma il fatto che Razor non vuole che mi picchino a sangue, lasciando che sia una pattuglia qualsiasi della Repubblica ad arrestarmi. «Chi?» faccio per chiedere.Prima che possa finire la frase, però, la guida si tocca il bordo del berretto militare. «Seguiremo la tua missione dalle telecamere. Buona fortuna» mi sussurra. Poi scappa via, sfrecciando giù per il corridoio finché non svolta l’angolo e scompare dalla vista.Prendo un respiro profondo. Sono sola. È ora di aspettare che i soldati mi arrestino.Entro in fretta nella stanza e chiudo la porta. Dentro è buio pesto, niente finestre, nemmeno un fascio di luce da sotto la porta. Di sicuro un posto plausibile in cui nascondersi. Non mi disturbo a addentrarmi oltre, la disposizione degli spazi già la conosco, file di brande e un bagno in comune. Mi appiattisco contro la parete proprio accanto alla porta. Meglio restare qui.Allungo una mano nell’oscurità finché non trovo la maniglia. Uso i palmi per prendere le misure e calcolo la distanza da terra (un metro). Più o meno lo spazio che dovrebbe esserci tra la maniglia stessa e la sommità della porta. Ripenso a quando ero ancora nel corridoio, cercando di visualizzare lo spazio rimanente tra il bordo superiore del telaio e il soffitto. Poco meno di sessanta centimetri, credo.Bene. Adesso ho tutti i dettagli in mente. Mi appoggio di nuovo al muro, chiudo gli occhi e aspetto.Passano dodici lenti minuti.Poi, dal fondo del corridoio, sento un cane che abbaia.Apro gli occhi di scatto. Ollie. Riconoscerei il suo latrato ovunque: il mio cane è ancora vivo. Vivo, per qualche strano miracolo. Sono sopraffatta dalla felicità, ma allo stesso tempo confusa. Che ci fa qui il mio cane? Premo un orecchio contro la porta e ascolto. Seguono molti secondi di silenzio. Poi, di nuovo il suo latrato.Il mio Ollie è qui.Adesso ho la mente affollata di pensieri. L’unico motivo che giustifichi la sua presenza è che sia al seguito di una pattuglia, la pattuglia che mi sta dando la caccia. E c’è solo un soldato che penserebbe di usare il mio cane per fiutarmi: Thomas. Mi tornano in mente le parole dell’hacker. Razor vuole che siano “i soldati giusti” a catturarmi. Aveva in mente una pattuglia ben precisa.È chiaro che la pattuglia – il soldato – che Razor aveva in mente è Thomas.Dev’essere stato incaricato di ritrovarmi dal comandante Jameson e si sta servendo di Ollie. Ma tra tutte le pattuglie da cui vorrei essere arrestata, la sua è l’ultima della lista. Iniziano a tremarmi le mani. Non voglio ritrovarmi un’altra volta faccia a faccia con l’assassino di mio fratello.Il latrato di Ollie diventa più forte. Con quello arrivano anche i primi rumori di passi e le voci. Distinguo chiaramente quella di Thomas nel corridoio che grida ai suoi soldati. Trattengo il fiato e ricordo a me stessa i numeri che ho calcolato.Sono qui fuori. Hanno smesso di parlare e si sentono solo degli scatti (sicure di armi cariche, sembrerebbero delle serie M, fucili d’ordinanza).Quello che avviene dopo succede al rallentatore. La porta inizia ad aprirsi cigolando e un fascio di luce s’insinua nella stanza. Subito spicco un salto e piego una gamba, senza fare rumore, e atterro col piede sulla maniglia proprio mentre la porta finisce di spalancarsi verso di me. Quando i soldati entrano con le armi spiegate, allungo il braccio e mi aggrappo alla parte alta usando la maniglia come appoggio. Mi tiro su e resto appollaiata come un gatto.I soldati non mi vedono. Probabilmente non riescono a vedere niente, col buio che c’è. Li conto in una frazione di secondo. Thomas è alla testa del gruppo con Ollie al suo fianco (stranamente Thomas non impugna alcuna arma) e dietro di lui segue un gruppetto di quattro soldati. Fuori ce ne sono altri, ma non so dire quanti.«È qui dentro» dice uno di loro, con una mano premuta sull’orecchio. «Non è ancora riuscita a imbarcarsi sull’aeronave. Il comandante DeSoto ha appena confermato che uno dei suoi uomini l’ha vista entrare qui.»Thomas non dice niente. Lo vedo girarsi a osservare la stanza buia. Poi alza lo sguardo sulla porta.I nostro occhi si incontrano.Salto giù e lo atterro. In un attimo di rabbia cieca vorrei tanto spezzargli il collo con le mie mani. Sarebbe così facile.
Sentitevi liberi di sfogarvi, aspetto i vostri commenti. Vi ha incuriosito? Chi di voi l'ha già letto o lo leggerà?
Stay tuned!Xoxo, Giò

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