Teaser tuesdays #25

Creato il 20 maggio 2014 da Crazygio @RuggieroGiorgia

Buonasera bellissimi!Da circa una settimana ho acquistato una ritrovata velocità nella lettura e questo non può che farmi piacere. Passo quindi velocemente da voi, prima di immergermi in una nuova serata all'insegna della lettura, perché è di nuovo martedì, quindi è tempo del nostro Teaser Tuesdays, la rubrica ideata dal blog Should Be Reading con lo scopo di condividere piccoli stralci delle nostre letture. Partecipare alla rubrica è semplicissimo, vi basterà:
- Prendere il libro che si sta leggendo- Aprire ad una pagina a caso (o scegliere il passo che più vi ha colpito)- Condividere il teaser scelto
Importante è non fare spoiler! Se vi va potete condividere con me la vostra lettura corrente e farmi sapere cosa ne pensate di quella che condivido io.
Il Teaser Tuesdays che ho deciso di condividere con voi oggi è quello del libro che ho attualmente in lettura. Si tratta di Oltre i limiti di Katie McGarry e devo dire che mi ha già conquistata. Probabilmente perché era il momento giusto per leggerlo, in ogni caso mi sta rapendo portandomi via almeno momentaneamente dai pensieri. 

Cercai la maniglia del bagno, sperando di poter raggiungere Lila, ma era chiusa a chiave. Le porte chiuse erano una violazione del Patto di Amicizia. Al diavolo! Mi spinsi via dal muro e barcollai verso la porta sul retro. Aria. Avevo bisogno di tanta aria.Respirai profondamente nell’istante in cui misi piede nel cortile. L’aria fredda mi pizzicò la pelle scoperta del collo e del viso. Si sentivano voci e risate nel buio oltre lo steccato, forse i drogati che fumavano le loro schifezze.«Hai qualche problema con le giacche?»Ma che diamine! Perché non riuscivo a liberarmi di lui? Mi voltai di colpo, quasi sbattendo contro Noah. La birra e la percezione dello spazio non andavano d’accordo, evidentemente. «Hai intenzione di rovinarmi la vita?» Stai zitta, Echo. «Insomma, non hai altro da fare che rompere le scatole a me?» Va bene così, puoi anche smetterla adesso. «Sei venuto a questa festa per dire a tutti delle mie cicatrici?»E fu così che divenni la protagonista dello speciale sul perché i ragazzi della mia età non dovrebbero bere.Lo guardai negli occhi, in attesa di una risposta. Nessuno dei due si mosse. Santo cielo, Lila e Natalie avevano ragione. Era proprio bello. Come avevo fatto a non notare un fisico così? Dalla giacca aperta spuntava la maglietta, così aderente che mostrava ogni curva dei pettorali. E quegli occhi scuri…Noah alzò la testa e rispose con calma: «No».Una ventata di aria fredda investì il cortile, facendomi rabbrividire. Noah si sfilò la giacca di pelle nera e me la passò attorno alle spalle. «Come pensi di darmi ripetizioni se ti becchi una fottuta polmonite?»Inarcai un sopracciglio. Che combinazione insensata di gesti romantici e parole volgari. Mi strinsi nella giacca, resistendo all’impulso di chiudere gli occhi quando mi avvolse un dolce profumo di muschio. Per quanto poco lucida, mi venne in mente una cosa. «Questa è la seconda volta che nomini le ripetizioni.»Lui infilò le mani nelle tasche e i capelli gli coprirono gli occhi, impedendomi di osservare il mio nuovo panorama preferito. «È bello sapere che la tua testa funziona anche quando sei fottutamente ubriaca.»«Usi parecchio quella parola.» Sbandai. Forse non mi serviva più spazio, ma un muro. Barcollando, mi appoggiai di schiena alla fredda parete di mattoni. Una piccola parte ribelle del mio cervello protestava, canticchiando in continuazione: “Patto di Amicizia”. Sì, ci penso fra un attimo.Noah mi seguì e si fermò a pochi centimetri da me. Mi stava così vicino che il calore del suo corpo avvolgeva completamente il mio. «Quale parola?»«Quella che comincia per effe.» Wow. Era più vicino di quanto non fosse stato prima Luke. Tanto vicino che avrebbe potuto baciarmi, se avesse voluto. I suoi occhi scuri cercarono i miei, poi vagarono lungo il mio corpo. Dovevo dirgli di smetterla, o fare un commento sarcastico, o almeno provare vergogna. Non ci riuscii, finché non curvò le labbra in un sorrisetto. «Ti piace quello che vedi?» domandai sarcastica.Lui rise. «Sì.»Mi piaceva la sua risata profonda. Mi solleticava dentro. «Sei strafatto.» Perché nessuno da sobrio mi avrebbe trovata carina, specialmente dopo aver visto le famigerate cicatrici.«Non ancora, ma è questione di minuti. Vuoi venire?»Non mi serviva la lucidità per questa risposta. «No, sono affezionata ai miei neuroni. Li trovo utili per… oh, non so… pensare.»La sua espressione furba mi strappò un sorriso. Non quello di circostanza che ero abituata a sfoderare, quello vero. Il mio.«Buffo.» Con un movimento fulmineo, appoggiò entrambe le mani alla parete, imprigionandomi con il corpo. Si sporse verso di me, e il cuore iniziò a palpitare a un ritmo che non conoscevo. Il suo respiro ardente mi accarezzò il collo, scaldandone la pelle fredda. Inclinai appena la testa, aspettando di sentire il calore del suo corpo solido sul mio. Riuscivo di nuovo a vedere i suoi occhi, ed erano famelici. «Ho sentito dire una cosa.»«Cosa?» mi sforzai di chiedere.«È il tuo compleanno.»Se avessi aperto bocca avrei spezzato l’atmosfera, così mi limitai a inumidirmi le labbra e annuii.«Auguri.» Noah avvicinò le labbra alle mie, e il dolce odore di muschio mi invase i sensi. Ero sul punto di sentire il suo sapore, quando − a sorpresa − fu lui a fare un passo indietro, inspirando a fondo. L’aria fredda mi diede una bella spinta verso il mondo dei sobri.Lui si passò una mano sulla faccia, prima di dirigersi verso la staccionata. «Ci vediamo in giro, Echo Emerson.»«Aspetta!» Feci per togliermi la sua giacca. «Stai dimenticando questa.»«Tientela» rispose, senza voltarsi. «Me la restituirai lunedì, quando parleremo delle ripetizioni.»E Noah Hutchins, tossicomane sfrutta-ragazze e salvatore di gente senza giacca, sparì nel buio.
Sentitevi liberi di sfogarvi, aspetto i vostri commenti. Allora, cosa ne pensate? Vi ho incuriositi? Lo leggerete o l'avete già amato?
Stay tuned!Xoxo, Giò

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