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Teaser tuesdays #29

Creato il 26 agosto 2014 da Crazygio @RuggieroGiorgia
Teaser tuesdays #29
Buon pomeriggio bellissimi!Il mio buon intento di postare ad un orario quasi decente è andato già bellamente a farsi fottere, complici impegni vari e lo studio obbligatorio. L'esame non si fa da solo, lo so, ma mi scoccia non rispettare ciò che mi ero ripromessa. Per me e per voi. Qui a Torino sembra essere sceso il gelo polare artico. Agosto, ti sembra estate con 19 gradi? Che problemi hai? Non ho parole. Questo mi fa decisamente saltare i nervi. Where are you, estate? Per di più sono una brutta persona, bruttissima. Pessima. Sono due giorni che voglio scrivere la recensione dell'ultimo libro che ho terminato e non ci sono ancora riuscita motivo per cui anche oggi dovrete sorbirvi questo Teaser Tuesdays. Lo sono a maggior ragione perché da quando ho terminato Resta anche domani, in un paio di giorni (woah record!!!), sono andata decisamente a rilento e non ho fatto praticamente progressi con le letture. Per di più sta salendo la mia ossessione per Supernatural a livelli che non mi aspettavo, certo la presenza di Jensen Ackless e del Padalecki me lo doveva far sospettare. This is true.Teaser tuesdays #29
Come dicevo, è martedì ragazzi, quindi è tempo del nostro consueto appuntamento con il Teaser Tuesdays. Partecipare alla rubrica è semplicissimo, vi basterà:
- Prendere il libro che si sta leggendo- Aprire ad una pagina a caso (o scegliere il passo che più vi ha colpito)- Condividere il teaser scelto
Importante è non fare spoiler! Se vi va potete condividere con me la vostra lettura corrente e farmi sapere cosa ne pensate di quella che condivido io.
Ho letto questo libro in poco tempo, contando che non ho avuto intere giornate per leggere ma piccoli momenti ritagliati qua e là. Il suo stile mi ha catturato, ma non vi dico di più perché mi concentrerò nella recensione. Come avrete capito il Teaser Tuesdays che ho scelto oggi è tratto da Resta anche domani di Gayle Forman. Leggetelo, questo è tutto ciò che posso dirvi.
Teaser tuesdays #29
La Juilliard fu un’idea della nonna. Lei è originaria del Massachusetts, ma si è trasferita in Oregon nel 1955 per andare a vivere da sola. Oggi non ci sarebbe niente di strano, ma all’epoca una ventiduenne nubile che faceva una scelta simile era considerata scandalosa. La nonna sosteneva di essere sempre stata attratta dalle grandi distese di natura incontaminata e che era rimasta affascinata dalle vaste foreste sconfinate e dalle spiagge rocciose dell’Oregon. Aveva trovato lavoro come segretaria in un ufficio del servizio forestale, dove il nonno era impiegato come biologo.Ogni estate, la famiglia della nonna si riunisce in Massachusetts per una settimana, in un grande cottage nella parte più occidentale dello Stato. È in queste occasioni che vedo i miei cugini di secondo grado e le prozie e i prozii di cui ricordo a malapena il nome. In Oregon abbiamo un sacco di parenti, ma tutti dalla parte del nonno.L’estate scorsa mi portai il violoncello al consueto ritiro familiare in Massachusetts, per potermi esercitare. Il volo non era pieno, quindi mi permisero di tenerlo sul sedile accanto al mio, proprio come fanno i musicisti professionisti. Teddy trovò la cosa molto divertente e passò tutto il viaggio a offrire salatini al violoncello.Una sera diedi un piccolo concerto in salotto, attorniata dai parenti e da trofei di animali appesi alle pareti. Fu in quell’occasione che qualcuno accennò alla Juilliard, la famosa scuola di musica di New York, e da allora la nonna cominciò ad accarezzare l’idea.All’inizio, sembrò una trovata assurda. L’università più vicina offriva un ottimo corso di studi musicali e, se proprio volevo strafare, c’era un conservatorio a Seattle ad appena qualche ora di macchina. New York si trovava sulla costa opposta, e inoltre la Juilliard era una scuola costosa. I miei genitori erano allettati dall’idea, ma in realtà nessuno dei due era disposto a darmi in pasto alla Grande Mela o a indebitarsi per mantenermi agli studi e vedermi finire a suonare il violoncello in qualche orchestra di provincia. Non erano in grado di giudicare se fossi abbastanza dotata. La professoressa Christie sosteneva che fossi l’allieva più promettente che avesse mai avuto, ma non aveva mai accennato alla Juilliard. Stiamo parlando della scuola di musica più prestigiosa degli Stati Uniti e sembrava assurdo anche solo pensare di fare domanda.Dopo il raduno familiare, però, quando un ascoltatore imparziale della East Coast mi ritenne degna di frequentare la Juilliard, la nonna cominciò a considerare seriamente l’ipotesi. Andò a parlarne con la professoressa Christie, che prese a cuore la faccenda con la determinazione di un mastino con un osso.Così presentai domanda, accompagnata dalle lettere di raccomandazione del caso, e la spedii insieme alla registrazione di un pezzo suonato da me. Ma non ne feci parola con Adam. Mi dissi che non c’era motivo di parlarne in giro, visto che anche soltanto la prospettiva di strappare un’audizione sembrava un miraggio. Ma sapevo benissimo che la verità era un’altra. Una parte di me considerava una sorta di tradimento il solo fatto di aver presentato domanda. La Juilliard era a New York. Adam era qui.
Posso dire che voglio il seguito tipo ora, in questo momento e anche il film perché se il trailer mi aveva colpita prima della lettura ora non posso non essere curiosissima.
Sentitevi liberi di sfogarvi, aspetto i vostri commenti. Allora, cosa ne pensate? Vi ho incuriositi?
Per oggi è tutto! Un bacio,Giò

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