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Teaser tuesdays #31

Creato il 06 gennaio 2015 da Crazygio @RuggieroGiorgia
Teaser tuesdays #31
Buon pomeriggio bellissimi!Teaser tuesdays #31Queste feste mi hanno messo una confusione dentro che non potete capire, sarà anche che ho ripreso a studiare per i prossimi esami e do già i numeri XD. Mi stavo sedendo alla scrivania convinta di dover preparare il post WWW Wednesdays capendo poi che no, non era Mercoledì ma Martedì quindi eccomi qui con un bel Teaser Tuesdays per voi. Innanzitutto Buona Befana a tutti! Siete stati buoni? Avete ricevuto tanti dolcetti sfiziosi? Il teaser che ho scelto per voi oggi è tratto dalla mia attuale lettura, Io sono Vera di Alaisse Amehana. Posso dire che mi sta piacendo molto, mi sento attratta da questo libro e da Acsei, lo ammetto. Se penso al suo prestavolto poi awwww *-* Ok, basta. Vi lascio al pezzetto che ho scelto.
Partecipare alla rubrica è semplicissimo, vi basterà:
- Prendere il libro che si sta leggendo- Aprire ad una pagina a caso (o scegliere il passo che più vi ha colpito)- Condividere il teaser scelto
Importante è non fare spoiler! Se vi va potete condividere con me la vostra lettura corrente e farmi sapere cosa ne pensate di quella che condivido io.
Teaser tuesdays #31
Era pazzo.Era quella la verità.Non potevano esserci altri motivi per il suo comportamento. Il modo in cui si era messo a piroettare a migliaia di metri dal suolo avrebbe dovuto essere considerato illegale. Così come i suoi occhi blu. Per certe cose dovrebbe essere obbligatorio il porto d’armi.Riconobbi le luci della città e il profilo della Mole contro le colline. Il Po era un nastro argentato che brillava per le luci riflesse dei lampioni. Era ormai calato il buio e le strade e le case erano un unico lago di lucciole danzanti.Sentii le lacrime rigarmi le guance, ma quando cercai di asciugarle mi accorsi che non avevo il viso bagnato. Era piuttosto ironico che fosse solo il corpo a poter piangere, quando fin dal primo istante che me n’ero separata non desideravo fare altro.Ammaniel si avvicinò, i vestiti scuri si confondevano nel cielo notturno a differenza della divisa bianca di Acsei che invece sembrava risplendere. Tra i due sembrò avvenire una comunicazione silenziosa alla fine della quale Acsei cominciò a planare verso il basso.Impiegai alcuni secondi per riconoscere la zona e, quando vidi dall’alto la fermata dell’autobus dove tutto era cominciato, ricacciai in gola l’urlo che sentivo montare dentro. Ci misi alcuni secondi per capire cosa mi stesse dicendo Acsei.«Dov’è casa tua?».Casa.Bastava quella parola a farmi sentire meno sperduta. Gliela indicai; potevo vederla dal punto in cui eravamo sospesi.Acsei si spostò rapido verso la finestra che gli avevo indicato, quella della mia camera. Si fermò davanti ai vetri bui, le ali traslucide sulla sua schiena sbattevano piano tenendoci fermi all’altezza del davanzale. Ero tentata di sfiorarle. Sembravano così fragili che non riuscivo a capacitarmi che potessero sostenere il nostro peso.Ma in fondo quanto potevano pesare un angelo e un’anima?Meno di nulla. Un soffio e una carezza del vento.«Riesci a tenerti aggrappata mentre apro la finestra con il sonaglio?», chiese Acsei al mio orecchio.Strinsi la presa attorno al suo collo e lui estrasse il bastoncino di metallo e lo premette contro il vetro. La finestra si aprì senza un suono e lui mi aiutò a scavalcare il davanzale atterrando di fianco a me nella stanza buia.Curioso. Ero convinta che il primo ragazzo a entrare di nascosto nella mia stanza sarebbe stato Luca. E di certo non avrei mai pensato che l’avrebbe fatto passando dalla finestra.Luca. Il suo nome risvegliava in me una sensazione strana, ma dietro non c’era nessun volto a darle sostanza.A cosa potevo aggrapparmi, se i ricordi mi venivano strappati cancellando tutto ciò che ero? Persino il pavimento su cui posavo i piedi non aveva concretezza, come se fossi sospesa in aria e la sensazione del marmo freddo fosse solo il ricordo di un arto amputato. Qualcosa che una volta c’era e che ora era sparito per sempre.«Accendo la luce», disse Acsei, ma io gli afferrai la manica della giacca, fermandolo. Una scossa mi risalì lungo la mano e poi il braccio.Lui. Lui era reale. Così meravigliosamente concreto che potevo sentire il tessuto della sua giacca e il lieve calore del suo corpo al di sotto.Vidi lo stesso stupore dipinto sul suo viso, mentre si chinava verso di me. Al buio i suoi occhi erano scuri e profondi, mentre la luna tingeva i suoi capelli d’argento.Ma fu l’illusione di un battito di ciglia. Un istante dopo la luce era accesa e lui era dall’altra parte della stanza. Gli occhi bassi e il respiro affannoso.E io ero di nuovo dispersa in mezzo a nuvole di vapore.
Allora? Che ve ne pare? Siete curiosi di saperne di più? Avete già letto questo libro? Fatemi sapere tutto con un commento.
Un bacio,Giò

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