Io oggi mi sono svegliata con la dolce voglia di non far niente. Sto in piena apatia. Non so, non mi andava al mare, non mi andava di uscire e non mi va neanche tanto di leggere. Stranissimo, vero? Sarà che sono un pò stancuccia, boh. Un pò di totale ozio ogni tanto non fa male a nessuno, no?
Continuiamo con questo libro sconosciuto, "Partitura d'addio" di Pascal Mercier. Ho letto soltanto i primi tre capitoli, ancora poco per potersi fare una vera e propria opinione ma devo dire che lo sto trovando piuttosto interessante e anche se credo di aver già capito dove andrà a parare è il viaggio che conta e sono piuttosto curiosa di scoprire le varie sfaccettature di questa storia!
<<La trasformazione di Lea assomigliava a un'esplosione silenziosa. Quando quella sera si trovò davanti la custodia del violino che avevo posato aperta sul letto prima di andarla a prendere a scuola, non eruppe in esclamazioni di sorpresa, non si lasciò andare a gridolini estatici, non si mise a fare salti di gioia né si scompose. In realtà non accadde nulla di nulla. Lea afferrò il violino e si mise a suonare.Naturalmente le cose non andarono proprio così. Ma se devo descrivere la naturalezza mozzafiato con cui faceva tutto quello che avesse a che vedere con lo strumento, non trovo parole che queste: afferrò il violino e si mise a suonare. COme se per tutto il tempo non avesse fatto altro che restare in attesa dello strumento per il quale era nata. "Dalla ragazza promana una tale autorevolezza" disse Katharina Walther quando la vide in occasione della sua prima esibizione pubblica a scuola. E proprio questo accadeva quando prendeva in mano il violino: da lei si irradiava autorevolezza. Autorevolezza e grazia.Dove è finita quell'autorevolezza naturale che traspariva da ogni suo movimento nel suonare? Dove si è estinta?>>
Trovo questo passaggio davvero bellissimo. Io ho studiato pianoforte, anche se ora suono a livello amatoriale, e so cosa si prova quando si impugna lo strumento in mano (beh, nel mio caso sarebbe un pò difficile impugnarlo) e si comincia a suonare lasciandosi andare e dimenticandosi di tutto ciò che si trova intorno. Voglio saperne di più di Lea, della sua passione per il violino e della malinconia che si avverte nella voce di chi sta narrando.
Avete letto questo libro? Vi intriga il teaser?
Alla prossima!