Teaser Tuesdays #69

Da Glinda
Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì.
Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 
Ecco le regoline!

  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!

Oggi un estrattino da "Io che non vivo senza te" di Laura Weiss, romanzo che sto leggendo con una lentezza disarmante per questioni che esulano dalla lettura.
    Fuori, seduto sul prato, con le spalle appoggiate al muro in un punto assolato e deserto, trovo Eli. Se ne sta a testa bassa, i capelli sciolti davanti al viso e il cellulare in mano.
    «Ciao», lo saluto, avvicinandomi piano. «Sei seduto al mio posto, sai?». Mi guarda sorpreso, poi si scherma gli occhi dal sole, mi scruta con attenzione e mi riconosce.
    «Ciao, Rowan». Un sorriso stupito, ma amichevole, prima di tornare a concentrarsi sul telefono. «Sono contento di vederti. Vieni».
    Mi siedo sull’erba accanto a lui, con la schiena appoggiata al muro e le gambe distese. Il sole mi scalda le guance e la fresca brezza primaverile mi scompiglia i capelli. «È piacevole». Sistemo la mia roba sulle ginocchia, scarto la barretta che ho comprato per pranzo, la spezzo e gliene offro metà. «Vuoi?»
    «Grazie». Dà un morso e gira lo schermo del cellulare verso di me, per farmi vedere la foto: il primo piano di un uomo, un soldato con gli occhi stanchi e il sorriso largo, segnato dalle intemperie e dal sole, con una tuta mimetica impolverata, che tiene amorevolmente in braccio un cucciolo di pastore tedesco tutto arruffato. Il cane è minuscolo, pelle e ossa e malmesso, con il pelo sporco e pieno di nodi… e lecca la guancia del soldato, con gli occhi contenti e la coda dritta. Eli deglutisce e spiega: «Mio padre e Daisy, subito dopo averla salvata».
    «Oh, dove sono?», domando, aprendo la bottiglietta d’acqua e passandogliela.
    Beve un sorso, ringrazia e me la restituisce. «Iraq». Passa alla foto successiva. «L’ha trovata insieme alla sorella, Rosie, buttate per strada. Avevano appena sei settimane, erano mezze morte di fame, disidratate e piene di pulci». Mi mostra una foto di suo padre insieme ad altri uomini impolverati e sorridenti, con le cucciole in mezzo a loro. «Le ha portate alla base per cercare di salvarle». Parla più in fretta, come se la storia fosse rimasta intrappolata dentro di lui troppo a lungo prima di essere raccontata. «Non ho mai visto Rosie, l’ha adottata un altro soldato. Daisy invece era in braccio a mio padre la prima volta che l’ho vista. Stavamo parlando su Skype e lui mi fa: “Sorpresa!”». Sorride al ricordo. «Dopo quella volta erano sempre insieme quando chiamava, perché voleva che si abituasse a me e a mia madre. Che ci riconoscesse come parte del branco. Ed così è stato. Sono intelligenti, i pastori tedeschi».
    «Forte». Stacco un pezzettino di barretta. «Quindi tuo padre è nell’esercito?», domando, prima di infilarmi i cereali in bocca.
    Ci mette un po’ a rispondere. «Era. L’hanno ucciso in Iraq poco prima che rientrasse dalla missione. Era un marine. È saltato su un ordigno esplosivo improvvisato» 
    Pagina sconosciuta, scusate lo sto leggendo in ebook 
   

 Lo so, è triste. Ma l'intero libro lo è. Spero vi piaccia. Aspetto i vostri!


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