Magazine Fantasy

Teaser Tuesdays #70

Da Glinda
Teaser Tuesdays #70Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì.
Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 
Ecco le regoline!

  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!

Oggi un estrattino da "I cento colori del blu" di Amy Harmon, che sto divorando! Ve ne ho già parlato (qui) e devo dire che non sta tradendo le mie aspettative. Mi piace, non come mi sono piaciuti certi libri indimenticabili, ma mi piace.
Teaser Tuesdays #70
Wilson mi scostò con gentilezza una ciocca di capelli dagli occhi. «Vuoi dirmi qual è il problema che ti affligge?».Deglutii, cercando di ricompormi. «Ho provato a cambiare, Wilson. Ricordi quando abbiamo parlato di redenzione? La sera in cui la mia auto non partiva, quando siamo stati soccorsi da quei due idioti?».Lui sorrise e annuì, fermandomi i capelli dietro un orecchio. Dovetti resistere per non rabbrividire al contatto delle sue dita sulla pelle. Stava cercando di consolarmi, e mi faceva piacere. Avrei tanto voluto posargli la testa su una spalla e liberarmi di quel peso. Ritirò la mano e aspettò che continuassi.«Quella sera… mi è successo qualcosa. Qualcosa che non avevo mai provato prima. Avevo il cuore spezzato, mi sentivo distrutta. E ho pregato. Ho pianto per chiedere amore, ma non sapevo che era l’amore ciò che stavo domandando. Avevo bisogno di sentirmi amata, e all’improvviso me ne sono sentita… come investita. Senza legami, senza minacce, senza dover promettere niente. Mi è bastato chiedere. E in qualche modo questo mi ha cambiata. In quel momento mi sono sentita… guarita». Lo guardai, sperando che capisse. Sembrava molto preso dalle mie parole, e trovai il coraggio di continuare.«Non mi fraintendere: non mi è passato tutto. I miei problemi non sono svaniti, le mie debolezze non si sono trasformate in forza, le mie difficoltà non sono cambiate. La tristezza non è diventata gioia come per miracolo… ma mi sono sentita comunque guarita». Le parole si riversavano fuori da me, descrivendo un sentimento a cui, da quel giorno, non avevo fatto altro che pensare. «È stato come se ogni crepa fosse stata riempita, come se il muro che avevo intorno al cuore fosse stato distrutto e spazzato via. E mi sono sentita… completa».
Wilson mi fissava, la bocca appena dischiusa. Scosse il capo, come a volersi schiarire le idee, e si passò una mano sulla nuca. Sembrava a corto di parole. Mi domandai se quel che avevo detto avesse senso, o se avrebbe ripetuto che sembravo prostrata.«È forse la cosa più bella che abbia mai sentito».A quel punto fui io a restare a bocca aperta. Mi guardò negli occhi finché non distolsi lo sguardo, imbarazzata dall’ammirazione che vi leggevo. Percepivo il suo sguardo sul mio viso, capivo che stava riflettendo sulle mie parole. Dopo qualche momento, riprese: «Quindi hai avuto quest’esperienza incredibile. L’hai definita redenzione. È evidente che ci hai pensato su un bel po’… e ora sei convinta di aver combinato un guaio tale che… cosa? Che non potrai essere redenta di nuovo?».Non ci avevo ancora pensato in quei termini. «Non si tratta di questo, non esattamente. Forse è solo che ero convinta di essermi sbarazzata della vecchia me. E adesso… scopro di non poter fuggire dagli errori che ho commesso».«Quindi la redenzione non ti ha salvata dalle conseguenze?»«No, infatti», mormorai. Era proprio così. La redenzione non mi aveva salvata dalle conseguenze, e mi sentivo tradita. Perché l’amore che mi era stato riversato addosso mi era stato sottratto senza che potessi dimostrare di averlo meritato.«E adesso?»«Per questo sono qui, Wilson. Non so che fare».«E io non posso darti un consiglio, dato che non mi dici qual è il problema», mi fece notare luiin tono gentile.Non risposi. Lui sospirò e restammo seduti lì, guardando il nulla, verso la strada, i pensieri carichi di ciò che avremmo potuto dire, ma senza pronunciare una parola.«A volte non c’è salvezza», conclusi, pensando a ciò che mi aspettava.
Teaser Tuesdays #70    Vi piace questo teaser? Aspetto i vostri!

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