Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser!
Ecco le regoline!
- Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso;
- Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
- Attento a non fare spoiler!
- Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.
Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!Oggi un estratto da "Afterlife" di Sthepenie Hudson, che sto leggendo da secoli e non riesco a finire, perché è lentissimo. Non so, continua ad affascinarmi vagamente, ma ho una mezza idea di mollarlo.
«Fammi vedere» mi ordinò, avvicinando la mano alla mia testa.Pensai che sarei morta di vergogna. Continuavo a ripetere tra me e me: Ti prego, no, ti prego, no.Per un secondo, Draven si bloccò, come se avesse udito la mia supplica. Mi prese il mento con due dita e lo sollevò per osservarmi. Dovevo avere le guance in fiamme. Riluttante a guardarlo negli occhi, presi a fissare un punto sulla sua spalla. Ma lui non si fermò, si spostò verso il livido e scostò i capelli. Mi morsi il labbro così forte che per poco non mi ferii. Esaminò il taglio con delicatezza.Draven sospirò e parlò in tono più dolce. «È una brutta ferita. Non dovresti stare qui, probabilmente hai subito un trauma cranico.»Perfetto, ci si metteva anche lui. Non vedevo l’ora di raccontarlo a Libby, visto che lei e Draven erano d’accordo su una cosa. Poi mi ricordai che ancora non le avevo detto che lavoravo nel privé.Non volevo mollare, non a quel punto. Cercai di farmi coraggio. «Sto bene, mi rimane solo un’altra ora.» Feci per tornare dentro, ma non mi ero accorta che mi reggevo ancora in piedi soltanto perché mi ero appoggiata al muro. Non appena mi staccai, le gambe cedettero. Non caddi però, perché Draven mi prese al volo. Mi circondò la vita con un braccio e con l’altro mi strinse il fianco, spargendo sulla mia pelle scintille di piacere.«Non credo proprio» osservò, con una punta di compiacimento.Mi stava prendendo in giro?Il top si era alzato e il tocco del suo braccio a contatto con la pelle nuda mi fece sciogliere. Chiusi gli occhi e mi abbandonai completamente. Draven mi prese tra le braccia e mi sollevò, tenendomi vicina a sé.Ero talmente imbarazzata che iniziai a protestare. Scuotevo la testa lentamente e dicevo con voce debole: «No, è passato... ora posso camminare, davvero».«Stai tranquilla. Ti porto a casa.»Mi guardò con occhi colmi di apprensione. Era la prima volta che vedevo quel suo lato tenero, che lo rendeva decisamente diverso, ma sempre sexy. Presto conclusi che doveva trattarsi di un sogno. Perché un uomo importante come Draven avrebbe sprecato il suo tempo a occuparsi di me? Sicuramente mi ero addormentata nello stanzino. Speravo solo che fosse Karmun a trovarmi e non qualcun altro.Eppure sembrava reale, e in sogno non avrei sentito tutto quel dolore. In qualche modo mi accorsi che non eravamo più da soli. Sentii Draven dare ordini a qualcuno, mentre ero ancora accoccolata tra le sue braccia. Braccia robuste, che sembravano fatte d’acciaio. Mi chiesi se Lois Lane si sentiva così tra le braccia di Superman. Qualsiasi altra persona si sarebbe già stancata e mi avrebbe messa giù.Riuscivo a distinguere solo frammenti confusi di quanto veniva detto, e udii le parole “macchina” e “mio signore”.
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