Recuperiamo oggi la rubrica Teaser Tuesdays, ieri era festa e il blog si è preso un giorno di vacanza.Il teaser di oggi è tratto da un libro che mi è piaciuto davvero molto, spero di riuscire a recensirlo in giornata.
Per chi non conoscesse le regole:
- Prendi il libro che stai leggendo
- Apri a caso una pagina del libro
- Riporta un breve passo della pagina
- Riporta titolo e autore del libro così chi ne è rimasto colpito potrà aggiungerlo alla propria Lista dei desideri!
Attenzione: niente spoiler!
Il suo respiro le si irradiava addosso, e il contatto con il suo corpo era caldo e invadente. Le stringeva i polsi, le faceva male, ma era dove risultava carezzevole che terrorizzava Anna, e la pura che provocava non aveva niente a che fare con il dolore. Era una paura nuova, che le rimescolava il basso ventre e le rendeva le gambe morbide come purè di patate. Era la paura più indefinibile che avesse mai provato, un miscuglio di agonia e languore. "Lasciatemi andare" chiese, piangendo senza dignità. "Vi prego, vi prego signor Davenport... lasciatemi andare...!". Le parole le uscirono a scatti, dolorosamente."Mi stai pregando Anna?" Sottovoce, morbido... tenero quasi. Poggiò le labbra sul suo capo, facendola sussultare. "Credevo che non ne fossi capace." Affondò il viso nei suoi capelli, respirandone il profumo. Lei, chiuse gli occhi. Sconfiggerla, questo voleva quell'uomo. E allora non reagì. Non si mosse, non tentò di scacciarlo, e lui resistette in quella posizione per un tempo che le sembrò lunghissimo. Il silenzio della stanza era scandito dai loro respiri irregolari, e dai battiti agitati dei loro cuori.(Lo senti, il suo cuore, Anna? Corre veloce quasi quanto il tuo, non è vero?)Correva, sì. Correva, e Christopher allentò la stretta sui suoi polsi. Poi, li lasciò andare. Le ricaddero a lato del corpo, ma lei non riprese a lottare. No; rimase immobile. Come lui voleva. E quando sentì che le posava una mano sul fianco, e l'altra sui capelli, glielo permise. In silenzio. Gli permise di muovere le dita tra i suoi riccioli, e accarezzarli piano. E mai, mai, ci fu tenerezza altrettanto crudele...
Da Lemonade di Nina Pennacchi (pag. 68)