Teatro

Creato il 09 maggio 2010 da Renzomazzetti

Per sessant’anni fu la splendida meraviglia dei palcoscenici europei ed americani: La sua arte stimolò l’attività e determinò quei metodi riformatori della scena moderna. Eppure Tommaso Salvini fu riluttante ai primordi a seguire la professione di famiglia che era quella del teatro. Giovanissimo, al fianco di Gustavo Modena, il maggiore attore del suo tempo, uomo, patriota e repubblicano esemplare. Portato dalla sua inquietudine creativa e dal suo carattere fiero, focoso, autoritario, impulsivo e non inchinevole, a una continua insofferenza, egli mutò frequentemente compagnie in un’ascesa di continue affermazioni e di miglioramenti. Oltre che col Modena fu al fianco del terzo splendente astro ottocentesco: Adelaide Ristori, del celebre Domeniconi, del Rossi e del Dondini, fra gli attori trovò Clementina Cazzola che fu la sua compagna d’arte e di vita. Artista prevalentemente tragico, anche se nel comico lasciò stupende tracce della sua arte, spaziò nel repertorio classico e romantico, dall’Alfieri al Pellico, al Giacometti. Nei drammi di Shakespeare dette la prova intera della sua stupefacente facoltà di modellare le grandi figure; e, nel suo tempo non ebbe rivali, nemmeno fra gli inglesi, come nel Romeo, Amleto e specialmente Otello e Coriolano. La seconda metà della sua vita fu un continuo susseguirsi di giri all’estero, dalla Francia all’Inghilterra, alla Russia, alle due Americhe, uno più trionfale dell’altro. Reagendo alla tendenza dell’improvvisazione e dell’abbandono romantico agli umori dell’estro, egli impose una ferrea disciplina di studio approfondito e di controllo assiduo e di perfezionamento infinito a tutte le sue interpretazioni. Il suo genio risultò una perfetta sintesi, nella quale il giovane Stanislawsky individuò il principio fondamentale posto alla base del suo futuro Teatro d’arte che doveva rivoluzionare una secolare concezione dello spettacolo teatrale, quando fu esteso dall’attore protagonista a tutti, indistintamente, gli altri collaboratori dell’esecuzione. L’uomo fu pari all’artista. Salvini appartenne a coloro che sentirono come una necessità della coscienza prendere partito per le idee nuove e per le concezioni politiche rivoluzionarie del suo tempo e del suo paese. Nel 1849, durante l’eroico e sfortunato esperimento della Repubblica Romana di Mazzini, di sera recitava sul teatro e di giorno faceva a schioppettate sulle barricate. Ciò gli valse l’amicizia fraterna di Mazzini e di Garibaldi, ma anche il carcere e la perenne antipatia delle classi reazionarie e clericali.

CARITA’

La carità sarebbe un sentimento

che l’omo che lo prova è superiore,

come qualmente glie si allarga il core

e doppo s’aritrova più contento.

Si fa in parecchi modi a tutte l’ore,

col tè danzante e con la conferenza,

con la serata di beneficenza

ed altri giocarelli per signora.

Si fa per le ragazze disgraziate…

per qualche miccagliolo che si pente,

per le povere bestie maltrattate,

per i cani barboni trovatelli

per le mosche olearie pensionate

e, qualche, volta, per i poverelli.

-Luigi Lucatelli-


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