Era il Gennaio del '44 quando Fania Fénelon fu deportata ad Auschwitz e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell'orchestra femminile del campo, l'unica che sia mai esistita nei campi di concentramento nazisti, che aveva il compito di accompagnare le altre prigioniere al lavoro e di suonare per gli ufficiali SS.
Alla direzione di quell'orchestra c'era Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler. Due donne, due visioni, due modi di vivere la musica all'interno del lager. Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è testimoniare. Per Alma suonare è un fine, il fine su cui ha costruito la propria identità.
La storia della loro musica pone domande sul rapporto fra Arte e Vita, che superano la dimensione storica e arrivano fino al nostro presente.
DOMENICA 1 FEBBRAIO 2015 ore 18 informazioni e prenotazioni: +39 02 26 82 97 49 - [email protected]Leggi le recensioni QUI