Il punto di vista di Claudio Cugusi.
La Fondazione Teatro Lirico di Cagliari viaggia verso il commissariamento o la chiusura a breve?
Lo dice la matematica e la partita doppia.
- Il bilancio prevede, dopo il reintegro del FUS, una cifra intorno ai 22 milioni di euro di introiti.
- Le spese per il personale stabile sono intorno ai 15 milioni di euro.
- 25 milioni circa è il debito pregresso
Quindi la chiusura della fondazione è cosa sicura e matematica. Commissariamento, liquidazione e recupero come teatro stagionale (come Cosenza, Sassari, Reggio Calabria, ecc)
Per evitare l’evento ( se lo si vuole evitare) occorre apprentare subito un piano dettagliato che preveda alcune misure inderogabili e improcrastinabili.
- Una ristrutturazione del debito con un mutuo che sarebbe agevole pagare con un teatro che aumenta la propria attività.
- Un sistema di budget vincolato e inderogabile per il settore produzione.
- Inserimento delle spese relative al precariato da assumere per la produzione (indispensabile) all’interno di detto budget produttivo.
- Gestione ferrea del budget con monitoraggio reparto per reparto (Attrezzeria, Sartoria, Scene, Tecnica, Personale, Cast) con nessuna autonomia dei responsabili a sforare detto budget.
La attuale gestione del Teatro non solo non ha approntato nessun piano di salvataggio, ma ha speso dei denari senza sapere se e come e quando avrà la copertura per pagare le spese relative aumentando di fatto il debito e per giunta ha speso denari che ad oggi non ci sono per produzioni che non rimarranno in conto capitale della Fondazione per gli anni futuri. La attuale stagione sta AUMENTANDO IL PASSIVO DEL TEATRO.
Ripeto, il Lirico di Cagliari è avviato ad una triste chiusura. È una società di diritto privato ma viene ancora gestita come se fosse un pozzo senza fondo. Da un lato si stanno sprecando le ingenti risorse pubbliche che utilizza, dall’altro si priverà a breve Cagliari di quella che dovrebbe essere la sua maggiore fabbrica culturale, che dovrebbe essere utile per le altre realtà teatrali produttive della nostra isola.
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