Non si placa il botta e risposta di reciproche accuse tra il sindaco Piercarlo Fabbio e il direttore del Teatro Regionale Alessandrino Franco Ferrari. L’ultima stoccata partita da Palazzo Rosso risale a venerdì scorso, quando la Giunta ha diffuso alcuni verbali che dimostrerebbero- grazie alla firma autentica del diretto interessato- le respondabilità di Ferrari nell’affidamento dei lavori di bonifica alla controversa azienda Switch 1988. Inoltre, al direttore è stato contestato di non aver sufficientemente informato CdA sull’andamento dei lavori e di non aver fornito a tempo debito i documenti al Consiglio (ma solo alla magistratura) riguardanti le operazioni di pulizia. ”Non cerchiamo capri espiatori”, ha dichiarato il primo cittadino, “ma solo di conoscere l’unica verità”.
Non si è fatta quindi attendere la contro-offensiva del direttore Ferrari, il quale ha intimato al sindaco che “farebbe meglio ad aspettare le conclusioni del magistrato”, fornendo poi una ricostruzione passo dopo passo della sua versione dei fatti: l’affidamento degli appalti alla Switch sarebbe stato proposto dal suo socio Repetto, dopo aver ricevuto un preventivo dall’azienda genovese. Per quanto riguarda la famigerata firma utilizzata dall’Amministrazione per inchiodare Ferrari, il numero 1 del TRA spiega che “il direttore è un dipendente, non un organo dell’azienda, non deve sindacare il ruolo del CdA”. Insomma, se ha firmato, a suo dire, lo ha fatto seguendo le normali procedure secondo cui il direttore non può influire sulle scelte del consiglio d’amministrazione.
Questa l’aria che tira nelle ultime ore tra le più importanti istituzioni che si stanno occupando dell’intricatissimo caso-amianto del teatro.
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