E le responsabilità ora affiorano dal sottosuolo come funghi: innanzi tutto, i verbali documentano che il CdA stesso è stato in realtà una specie di riunione di famiglia, un mini-vertice a luci soffuse al quale hanno partecipato solo ed esclusivamente Elvira Mancuso e Lorenzo Repetto. Nessun altro. Nà l’assessore alla Cultura di Valenza Paola Bolzano, nè il commissario Gianluca Veronesi, nè il direttore Franco Ferrari, solo per citarne alcuni. E neanche i vertici di altre possibili aziende che avrebbero potuto prendere in affidamento i lavori di bonifica.
In secondo luogo, i verbali ora resi pubblici smascherano tutti coloro che per mesi han gettato fumo negli occhi a chi chiedeva chiarezza, a chi voleva capire come-perché-dove-quando-per quale motivo la Switch si era aggiudicata nuovamente il premio d’appalto. Bene, dalla documentazione è emerso che la Switch 1988 “è la società di fiducia dell’Amag” . Avete capito bene, “società di fiducia dell’Amag” (l’Amag, si ricorda, è la società di cui il Comune di Alessandria è proprietario della maggioranza delle azioni).
E Repetto, come se non bastasse, ha affermato: ” Le condizioni economiche che ho ottenuto penso siano assolutamtne favorevoli. E con oggi le operazioni possono partire immediatamente”.
Insomma, per loro è normale così: affidare la pulizia del teatro attraverso un CdA da riunione di condominio, alla quale sono presenti solo pochi intimi ( 2 persone), in cui si dichiara apertamente che la Switch è stata scelta proprio perchè è in rapporti clientelari con l’Amag.
Che c’è di male?
Ma non è finita qui. I verbali rivalno inoltre l’errore fatale della Switch commesso durante i lavori di pulizia: chissà per quale motivo, l’impianto di aerazione al quale si stava lavorando venne acceso, innalzando nell’aria -per giorni e giorni- le polveri d’amianto, precisamente dal 24 settembre al 2 ottobre. Ergo: tutti, nessuno escluso tra dipendenti e spettatori hanno respirato amianto dal momento che ci vollero secoli prima che il TRA chiudesse ufficialmente. Nel frattempo e nei giorni a seguire, intanto, Mancuso e Repetto rassicuravano, affermavano che non c’era nulla di cui preoccuparsi, che andava tutto bene.
Un turbine di menzogne e depistamenti che, oltre allo sdegno etico-morale, apre anche scenari economici pressochè apocalittici perchè prima o poi qualcuno dovrà pagare i danni causati dall’inizio della bagarre, e i costi saranno estremamente ingenti.
Stavolta il tappo è davvero saltato. Ci son voluti i verbali, per avere la verità; e così, nonostante i responsabili abbiano taciuto per mesi e cercato di rattoppare gli errori commessi, ora viene il bello e si attendono ulteriori dichiarazioni di tutti coloro che gravitano intorno al TRA. A partire dal sindaco.