Al Consiglio Comunale che il 28 febbraio ha approvato “PER UN PROGETTO DI RIUTILIZZO DEL TEATRO ROSSI, APERTO ALLA CITTA’ ” l’Assemblea del Teatro Rossi Aperto ribatte così:
Pisa, 4 febbraio 2013
Le cronache dei nostri giorni ci dicono che è stato riaperto da un gruppo di liberi cittadini: operatori dello spettacolo, studenti, precari della ricerca che si sono presi cura di questo spazio abbandonato, ripensando le sue modalità di utilizzo e costruendo un metodo di gestione aperto e partecipato.
La cittadinanza ha espresso la sua solidarietà con la partecipazione alla gestione (proponendo spettacoli, incontri, idee), con la fruizione degli spettacoli, con il contributo personale e volontario su molti livelli, anche quello economico. Gli artisti hanno trovato al TRA uno spazio di libertà creativa e di dialogo con la cittadinanza.
In questi giorni in cui il paese è divenuto ingovernabile, liberi cittadini danno prova di saper governare un teatro che per cinquant’anni l’amministrazione comunale ha scelto di non gestire. Abbiamo elaborato progetti di autorecupero, proposte di messa in sicurezza e di rifunzionalizzazione dello spazio, reso disponibile una nuova proposta culturale per il territorio, il tutto con un modello di gestione partecipata e dal basso. Questo non succede solo a Pisa: in tutta Italia teatri, scuole, cinema sono stati strappati al dimenticatoio della politica e sono diventati laboratorio artistico e insieme palestra di cittadinanza attiva.
Dopo cinque mesi di poche parole e nessuna azione da parte dei rappresentanti politici dei cittadini in consiglio comunale, apprendiamo con soddisfazione che finalmente qualcosa si è mosso. Speriamo che la mozione proposta e approvata in consiglio comunale lo scorso 28 febbraio con 20 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto ponga fine all’immobilismo che ci ha visti in questi mesi rincorrere lo scaricabarile delle responsabilità fra Comune e Sovrintendenza.
Vogliamo quindi leggere questa mozione come una presa di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale, che dia inizio a un’interlocuzione fruttuosa per tutta la cittadinanza. Procedere per gradi è l’unico modo perché questo tentativo abbia un seguito concreto, nella mozione è menzionata infatti la messa in sicurezza di foyer e platea. Questi spazi sono vivi e partecipati già da mesi. Questa esperienza non può essere cancellata né svilita sotto l’etichetta paternalistica dell’azione dimostrativa del “gruppo dei bravi ragazzi”. Reclamiamo con forza la legittimità politica della nostra azione per suggerire tre passi da compiere subito, dando così la possibilità all’amministrazione di dimostrare di fronte alla cittadinanza tutta la reale volontà di tradurre in pratica immediata i buoni propositi della mozione:
- Un atto necessario: compiere il collaudo dei locali già dichiarati agibili: il foyer e la platea;
- Un atto di responsabilità davanti alla cittadinanza: produrre i documenti riguardanti gli impianti, lo stato dell’opera al momento degli ultimi lavori di restauro;
- Un atto concreto: farsi carico delle utenze per far vivere il Teatro Rossi Aperto.”
Tratto da: http://www.gonews.it/articolo_183911_Teatro-Rossi-il-Comitato-sulla-mozione-di-Sel-Dopo-cinque-mesi-di-immobilismo-da-dire-finalmente.html