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Tecniche di storytelling per scrittori, giornalisti e…

Creato il 01 luglio 2014 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad
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Le tecniche di storytelling vengono da lontano e servono al successo di giornalisti e reporter, scrittori, sceneggiatori e videomaker. 

Le persone sono sempre attratte dalle storie perché siamo creature sociali ed è indispensabile relazionarci costantemente con gli altri. Gli esseri umani comunicano tra loro da sempre e in forma evoluta dall’epoca delle grotte. E’ per questo che la comunicazione di fatti, di idee e valori ha come canale privilegiato quello che oggi chiamiamo storytelling, accomunando spot di un minuto e film di un’ora, notizie brevi e grandi reportage, racconti e romanzi.

Arte e tecnica dello storytelling includono le parabole della Bibbia (Biblical storytelling e Storytelling in the Bible), Aristotele e la sua PoeticaShakespeare e poi tutti gli altri grandi della letteratura e degli ultimi 100 anni di cinema, dove primeggiano grandi come LucasSpielberg.

Shakespeare e storytelling

Shakespeare è un buon punto di partenza per le tecniche di storytelling: «I could a tale unfold whose lightest word – Would harrow up thy soul, freeze thy young blood, – Make thy two eyes, like stars, start from their spheres» (Amleto). Gli studiosi di storytelling in Shakespeare hanno individuato quattro princìpi, rivelati dai suoi stessi personaggi, nelle sue opere:

1) semplicità: le storie più efficaci sono quelle che sono facili da capire.

2) identificazione: i migliori racconti sono quelli che in cui le persone possono identificarsi. 

3) emozione: le storie più memorabili sono quelle che coinvolgono le nostre emozioni: amore, vita, morte, paura, vendetta…

4) immaginazione: occorre sempre stimolare l’immaginazione del pubblico.

Shakespeare, la Piramide di Freytag e lo storytelling

Nel suo libro Tecnica del dramma, del 1863. Freytag ha notato che le trame della maggior parte delle opere di Shakespeare tendono a seguire una struttura.
Freytag ha sviluppato un modello di questa struttura, ora conosciuto come “Freytag Pyramid” o “triangolo Freytag”, ponendo il culmine della storia al vertice della piramide. Questo modello è diventato uno degli strumenti più utilizzati per mappare e analizzare una struttura narrativa

 

Piramide-di-Freytag

Introduzione
Il lettore conosce il personaggio principale e l’ambientazione; apprende informazioni fondamentali e trova l’elemento che motiva il resto della storia.

Crescita
L’azione accelera e la tensione aumenta verso il culmine della storia. Le relazioni tra personaggi e fatti diventano più dettagliati e incalzanti.

Climax
Il culmine dovrebbe essere la parte più emozionante della storia. Questo è il picco della piramide Freytag, anche se non necessariamente presente nel mezzo della storia, come suggerisce il modello piramidale. Il protagonista trova il suo momento decisivo, il culmine, in un momento di grande conflitto interno e/o esterno. Se vi è un antagonista significativo, è il momento in cui il protagonista decide di scontrarsi.

Decrescita
Lo stato di eccitazione va verso uno stato di risoluzione. Il protagonista può avere un cambiamento permanente, positivo o negativo. La situazione non è stata risolta, ma il periodo di maggior tensione e pericolo è dietro il protagonista.

Risoluzione
Nel finale, i segreti vengono rivelati e le tensioni si sciolgono. In un romanzo poliziesco classico, questa è la sezione in cui il cattivo confessa e viene portato ad affrontare la giustizia. In una storia d’amore, i due vanno a vivere insieme, felici e contenti.

  

Lo storytelling in video: “Puppy Love” 

Per concludere: le cinque fasi di storytelling che Freytag ha individuato come modulo narrativo in Shakespeare si possono vedere in questo video di un minuto. Si tratta di “Puppy Love”, uno storytelling pubblicitario da 4 milioni di dollari, utilizzato per la pubblicità della Budweiser al Super Bowl.

Il video segue fedelmente sia le quattro regole dettate da Shakespeare (identificazione compresa), sia la struttura identificata da Freytag.
Il risultato? Un successo commerciale e un grande fenomeno virale, con 23 milioni di visualizzazioni su YouTube nei primi tre giorni, e la vetta della classifica della pubblicità Super Bowl più condivisa.

La storia racconta di un cucciolo che non vuole essere adottato ma vuole restare con il suo amico cavallo.
Questo è il video.

Questo è il racconto della produzione (sottotitoli da attivare).

Loredana Ferraris, tutor FirstMaster

Sempre in tema di storytelling, v. articolo Da Google un video da Oscar della comunicazione.

Pubblicazione a cura della Redazione.


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