Tecnocasa

Creato il 17 novembre 2011 da Ilpescatorediperle
Il governo tecnico è nato. L'analisi dei ministri ve la risparmio. Ho letto varie cose al riguardo.Colpisce talvolta l'acutezza dei giudizi su Monti, che non è mai una persona con un nome, un cognome e una storia ma "adesso governano quelli della Goldman Sachs".Complimenti anche per l'umorismo sulle orecchie di Piero Giarda (una delle persone a cui dobbiamo di più in termini di tenuta dei conti, uno degli artefici dell'ingresso nell'euro, che mi pare, ai Rapporti col Parlamento, perlomeno sottoutilizzato). Colpisce anche come le critiche da sinistra e le critiche da destra si assomiglino così tanto che i Cobas e il Foglio paiono una cosa sola.Come si accordano i medi si accordano anche gli estremi, in fondo. E' c'è da chiedersi che cosa sia peggio.Vedremo che cosa faranno. E' abbastanza certo che non potranno completare tutte le riforme rimaste nel cassetto per anni. E' difficile fare tutti i compiti delle vacanze l'ultimo giorno prima dell'inizio della scuola. Ma quantomeno si potrebbe impostare quello che è più essenziale. Una cosa, però, la dovremmo pretendere: che questi ministri si prendano la responsabilità delle loro scelte. Che non ci siano Lavitola e Bisignani a dire la loro, ma che ci facciano la cortesia dell'indipendenza. Che aprano una discussione in Parlamento, come ogni governo deve fare, ma così, alla luce del sole. Questo è quello che, purtroppo, in questo paese non è mai certo. Ci diano qualche motivo per rivedere questa asserzione.Questo governo è stato formato seguendo la Costituzione, avrà un voto di fiducia, sarà costantemente posto sotto il controllo del Parlamento. Se il Parlamento ha spesso abdicato a questo ruolo, se di fatto siamo diventati una repubblica del premier e se il parlamentarismo della nostra Carta è spesso scivolato nell'irrilevanza, (più prebende e meno proposte di legge), è perché deputati e senatori hanno accettato di essere ridotti a yesmen. Nessun'agenzia di rating e nessun direttorio europeo l'hanno fatto.Già, Sarkozy e Merkel. Proviamo ad uscire per un attimo dalle beghe interne e chiediamoci piuttosto a quale titolo, come ha detto Romano Prodi, i due si sono presi i prevertici del Consiglio Europeo. A quale titolo sono Francia e Germania, di fatto, a gestire l'agenda europea, quando ci sono già un Presidente del Consiglio Europeo (belga), un Presidente della Commissione Europea (portoghese) e, ancora, un Presidente di turno (polacco) ad avere l'incarico di occuparsi dell'Europa. Questa è la vera ferita democratica, oggi. Eppure non si parla che del governo dei tecnici.
In ogni caso, scusate se io mi ricordo ancora dov'eravamo fino a qualche giorno fa. E che in una democrazia parlamentare i governi non sono mai "eletti". E se quindi non ci riesco, certo, ad esplodere in un evvivaurrà, non riesco nemmeno a rattristarmi. Spero che questo sia un anno e mezzo di cambiamenti, prima di tutto di risanamento dei conti. Non perché ce lo impone qualcuno, ma perché è qualcosa che la generazione dei Monti e dei Catricalà deve alla mia, che sta già pagando abbastanza gli errori (e i diritti) della loro.Per quanto mi riguarda mi auguro che il Partito Democratico approfitti di questo tempo per ricostruirsi attorno a visioni nuove, oltre la contrapposizione a un Capo che non c'è più; che ci dia concrete speranze, che abbia il cuore intelligente per portarci nel domani, mentre questo governo di traghettatori prova a darci un oggi.Che dopo la Tecnocasa ci aspetti una nuova architettura.Insomma, io il ditino non riesco proprio ad alzarlo.da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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