Magazine Politica

Teej, la festa delle donne

Creato il 16 settembre 2015 da Cren

Teej, la festa delle donneUltimo saluto al monsone che le ha riempite di pioggia  e tutte a Pashupatinath le donne hindu di Kathmandu, vestite con il sari rosso delle feste, i churi (braccialetti di vetro) colorati e suonanti, i tillari d’oro e l mani disegnate con l’henne.

Festa affascinante il Teej e chiusa agli uomini, almeno a Pashupatinath, dove migliaia di donne danzano, fanno il sacro bagno nel Bagmati e salutato Parvati nella sua unione con Shiva. Anche il tempio nella Piazza che vede i volti delle due divinità spuntare dall’elaborata finestrella diventa luogo d’offerte. Nelle famiglie si rinsalda l’amore coniugale o si auspica l’arrivo di un buon marito. Poi, il 29 settembre, inizia l’Indra jatra e la sequela di feste che salutano il monsone e auspicano una buona stagione per i raccolti. Alcuni esponenti della società civile nepalese (ricchi e alte caste radical chic) hanno dichiarato che questa  è ormai una festa consumista e che, proprio per questo, segnala le differenze fra ricchi e poveri. Ma basta andare nella calca di Pashupatinath (che loro rifuggono) per vedere quanto, invece proprio lì, siano superate le differenze di reddito.

Le donne sono eleganti e belle nel lungo sari tradizionale, molti di più delle ragazzine con le minigonne o i calzoncini che s’aggirano per Thamel o Jawalakhel. Il loro look è talmente fuori dalle abitudini normali che, per sfuggire alle botte dei genitori, escono di casa in sari o in pijam e si cambiano nei portoni o nei baretti. Gran parte della gente che conosco, occidentalizzata e moderna, prenderebbe a bastonate la propria figlia adolescente se la vedesse uscire vestita in calzoncini o minigonna per andare in discoteca o in qualche music bar, figuriamoci se sorpresa a fare sesso prima del matrimonio. Nei giorni scorsi la polizia ha controllato decine di hotels (contro la prostituzione) ma ha anche scoperto tante giovani coppie perfettamente legali e consenzienti. L’unica cosa che facevano sesso prima del matrimonio (cosa fino a una decina d’anni fa un tabù). S’è aperto un dibattito sui social network e, anche in questo caso e almeno a Kathmandu, la gran parte dei giovani segnala che i costumi sono cambiati. Addirittura c’è chi chiede di modificare la legge in cui si equipara allo stupro qualsiasi attività sessuale fatta da una donna sotto i 16 anni, con il suo consenso).


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog